Il mancato rinnovo del dirigente degli Istituti Culturali, Paolo Rondelli, tiene banco in commissione. Le opposizioni tornano a chiedere di riconfermarlo. Il segretario alla Cultura Podeschi torna a motivare la scelta.
Opposizioni compatte, chiedono di annullare il bando di selezione per individuare il nuovo dirigente degli Istituti Culturali e di rinnovare l'incarico a chi lo ha ricoperto sino a pochi mesi fa: Paolo Rondelli. L'argomento aveva fatto discutere già a fine anno, al momento della scadenza del contratto del professionista. Era giunto all'attenzione dell'aula, con una interpellanza presentata dal Pdcs. Richiesta di rinnovo. che le opposizioni tornano a motivare con la validità dell'operato, con i risultati positivi raggiunti da Rondelli, nonché per proseguire la programmazione avviata, nell'ottica della continuità.
Tutt'altra visione quella del segretario alla Cultura, Marco Podeschi: davanti ai commissari non solo spiega come l'iter seguito sia stato corretto dal punto di vista formale - visto che la legge consente al governo di decidere se rinnovare l'incarico ai dirigenti a contratto – ma entra nel merito dell'operato di Rondelli, rispetto agli obiettivi centrati, rispetto al rapporto tra costi e benefici - in termini di introiti per lo Stato - nella gestione delle strutture teatrali dei cinema, musei e archivio.
“Ha unificato gli uffici? – chiede – “sì e no – dice – sono nettamente separati; invece di unire la gestione mi pare abbia diviso molto”. Torna anche sulla lettera che alcuni dipendenti degli Istituti Culturali scrissero a sostegno del dirigente in scadenza: 35 firmatari, ricorda, su un totale di 109.
“Pieno rispetto della professionalità sia dei dipendenti sia di Rondelli” – ci tiene a precisare Podeschi, prima di concludere così: “La cultura non la fa una persona, vale per me che ne ho la delega, vale per un dirigente”.
AS
Opposizioni compatte, chiedono di annullare il bando di selezione per individuare il nuovo dirigente degli Istituti Culturali e di rinnovare l'incarico a chi lo ha ricoperto sino a pochi mesi fa: Paolo Rondelli. L'argomento aveva fatto discutere già a fine anno, al momento della scadenza del contratto del professionista. Era giunto all'attenzione dell'aula, con una interpellanza presentata dal Pdcs. Richiesta di rinnovo. che le opposizioni tornano a motivare con la validità dell'operato, con i risultati positivi raggiunti da Rondelli, nonché per proseguire la programmazione avviata, nell'ottica della continuità.
Tutt'altra visione quella del segretario alla Cultura, Marco Podeschi: davanti ai commissari non solo spiega come l'iter seguito sia stato corretto dal punto di vista formale - visto che la legge consente al governo di decidere se rinnovare l'incarico ai dirigenti a contratto – ma entra nel merito dell'operato di Rondelli, rispetto agli obiettivi centrati, rispetto al rapporto tra costi e benefici - in termini di introiti per lo Stato - nella gestione delle strutture teatrali dei cinema, musei e archivio.
“Ha unificato gli uffici? – chiede – “sì e no – dice – sono nettamente separati; invece di unire la gestione mi pare abbia diviso molto”. Torna anche sulla lettera che alcuni dipendenti degli Istituti Culturali scrissero a sostegno del dirigente in scadenza: 35 firmatari, ricorda, su un totale di 109.
“Pieno rispetto della professionalità sia dei dipendenti sia di Rondelli” – ci tiene a precisare Podeschi, prima di concludere così: “La cultura non la fa una persona, vale per me che ne ho la delega, vale per un dirigente”.
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