L'Italia espelle l'ambasciatore della Corea del Nord. Per San Marino nessuno accreditato
"Noi abbiamo preso una decisione forte e cioè di interrompere la procedura di accreditamento dell'ambasciatore della Repubblica Popolare Democratica di Corea. L'ambasciatore dovrà lasciare l'Italia.
La Corea del Nord ha effettuato nelle scorse settimane un ulteriore test nucleare, di potenza superiore a tutti quelli precedenti, e ha continuato con lanci di missili balistici. L'Italia, che presiede il Comitato Sanzioni del Consiglio di Sicurezza, chiede alla comunità internazionale di mantenere alta la pressione sul regime". Lo afferma, in una intervista a Repubblica, il ministro degli Esteri, Angelino Alfano. "Vogliamo far capire a Pyongyang - spiega Alfano - che l'isolamento è inevitabile se non cambia strada.
In realtà al momento la Corea del Nord non ha un ambasciatore vero e proprio in Italia. L’ultimo è stato Kim Chun Guk, che è morto il 22 febbraio del 2016. Da quel giorno le sue funzioni sono state prese dal vice, Paek Chol Song.
Decisione presa da tempo altri Paesi come la Spagna e il Portogallo in Europa. Ma anche Messico, Kuwait, Malesia e Perù.
"La Nord Corea al momento non ha nessun ambasciatore accreditato a San Marino" riferisce la Segreteria Esteri. L'ultimo ero lo stesso dell'Italia, deceduto nel 2016. Da quel momento il governo nordcoreano non ha fatto richiesta di accreditamento sul Titano.
Per il tre settembre in un momento di forte tensione fra la Corea del Nord e l'Occidente, Kim Yong Nam, presidente del Presidio dell'Assemblea Popolare Suprema nordcoreana, aveva espresso “l'auspicio di un ulteriore sviluppo delle relazioni tra Corea del Nord e San Marino in ambiti di comune interesse, augurando felicità e prosperità al popolo sammarinese”. La notizia era apparsa su Rodong Sinmun, l'organo ufficiale del regime nordcoreano.