Italia: i finiani ripropongono l’ipotesi di un Berlusconi bis
“Il seguito nessuno è in grado di prevederlo”. Probabilmente non sono parole dettate dalla cautela, quelle rese ai giornalisti dal Presidente della Repubblica Napolitano, in visita alla Pinacoteca di Brera. La situazione – effettivamente – è più che mai fluida, con uno stillicidio di notizie di probabili defezioni, da entrambi gli schieramenti, in vista del voto di fiducia. “Non credo ci sia un nesso fra la conclusione dell’iter della legge di stabilità e la crisi politica – ha detto Napolitano - adesso si apre un altro capitolo. Vedremo insieme come andrà a finire”. Intanto la posizione dei finiani – nei confronti del Premier – sembra ammorbidirsi. I cosiddetti futuristi, per voce di Italo Bocchino, affermano che non c’è alcuna preclusione ad un eventuale Berlusconi bis; a condizione che il Presidente del Consiglio si dimetta entro il 14 e si allarghi la maggioranza all’UdC. Proposta considerata irricevibile dal Cavaliere. “Non esistono possibilità che io mi faccia da parte”, avrebbe ripetuto Berlusconi ad un esponente di spicco del PdL. Grande confusione, infine, sul fronte delle intenzioni di voto. L’ex Api Calearo, Cesario – del gruppo misto - e Scilipoti dell’IdV, hanno convocato per domani una conferenza stampa congiunta, nel corso della quale annunceranno che d’ora in poi giocheranno da battitori liberi. Non è ancora chiaro se voteranno la fiducia o sceglieranno l'astensione. Chi sicuramente si asterrà saranno invece i due deputati della Südtiroler Volkspartei.
g.m.
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