Italia. Giurano i nuovi sottosegretari. Napolitano richiama opposizione a responsabilità

Nel giorno del giuramento dei nuovi sottosegretari, che i finiani bollano come traditori, Silvio Berlusconi lancia alla sua squadra di governo un imperativo: "Per le riforme del programma bisogna lavorare molto e a testa bassa". Per ora la squadra è al completo; ma si attende un disegno di legge che aumenterà il numero dei membri di governo, oggi bloccato a sessanta. Servirà a "liberare" i ministri dall'obbligo di restare in Aula a votare, evitando che la maggioranza venga battuta. Ma anche ad accontentare quanti in questa "infornata" di nomine sono rimasti a secco: non solo nel Pdl ma anche nella Lega. E, dopo il proscioglimento per la vicenda della casa al Colosseo, in tanti scommettono in un rientro in grande stile di Claudio Scajola: lo aspetterebbe un posto di peso, nel governo o nel partito. Secondo Berlusconi, comunque, il governo è ora più "forte e coeso". E Tremonti, dopo il piano per lo sviluppo criticato dall'Unione europea per le concessioni delle spiagge a 90 anni, lavorerebbe ad una manovra correttiva. Anche perché il presidente Napolitano ha rilevato che "l'indispensabile abbattimento del debito pubblico" imporrà "ripensamenti nelle politiche di bilancio e nelle priorità della spesa pubblica". Ma di conti pubblici non si parlerà fino alle amministrative. I risultati di Milano e Napoli saranno cruciali per la maggioranza, con la Lega a temere che Letizia Moratti possa finire al ballottaggio. E nel Pd brucia ancora il richiamo alla responsabilità inusualmente lanciato all'opposizione da Napolitano. La minoranza ex popolare accarezza l'idea di un allontanamento da Di Pietro. Ma il segretario Bersani ferma tutti: l'alleanza con l'Idv resta.

Da Roma Francesco Bongarrà

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