In Italia tiene banco il Lodo Alfano e il cosiddetto scudo retroattivo per il presidente Berlusconi
Comincia Frattini a difendere Alfano sulla riforma della giustizia parla di un importante tassello condiviso, vista l’astensione dell’UdC al senato e l’incondizionato appoggio del FLI. Gli fa eco il ministro per la semplificazione Calderoni pretendendo chiarezza dagli alleati o tutti al voto. Rotondi invece sostiene lo scudo per il governo. Il responsabile della Giustizia, da Catania, chiarisce che la riforma rafforzerà l’autonomia della magistratura: niente ritorsioni; Alfano ringrazia per la coerenza Fini e i suoi. Retroattività senza decadimento dei processi antecedenti come in tutti i paesi, chiarisce il capogruppo Bocchino motivando il suo voto: Futuro e Libertà si candida a rilanciare il profilo riformista del governo. Raccoglie le firme per il referendum l’IdV e sprona Fini a non votare il provvedimento per l’impunità. Anche i consiglieri CSM sono divisi sull’immunità. L’ex pm De Magistris dichiara “l’incostituzionalità del Lodo. Il Pd rincara la dose “sull’ipocrisia di una legge ad personam: tutto cambia affinché nulla cambi”. Rutelli, dall’opposizione di centro, si dice come liberale, contrario ai salvacondotti.
Francesca Zingrillo
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