Ius soli, approvazione rinviata a dopo l'estate
Sembrava fatta, con il progetto avviato alla discussione in Senato, ma la maggioranza che già si vede proiettata alle elezioni, presumibilmente il prossimo anno, scricchiola, e non garantisce più i voti necessari a far passare lo ius soli, che serviva a dare la cittadinanza ai figli di immigrati nati in Italia.
Il presidente del Consiglio se n'è accorto e, per evitare figuracce, ha deciso di affossare lui stesso, per il momento, la legge. “Non ci sono più le condizioni per approvarla prima dell'estate – ha detto infatti Paolo Gentiloni – ma si tratta comunque di una legge giusta. L'impegno mio personale e del governo per approvarla in autunno rimane”, aggiunge.
“Apprezziamo molto”, è il commento a caldo di Angelino Alfano, facendo capire che proprio il suo partito avrebbe potuto far venire meno i voti necessari, nonostante il testo già condiviso alla Camera.
Non c'era modo, a quanto pare, di rimpiazzare i voti di Alternativa Popolare: il M5S aveva già annunciato l'astensione, e anche Sinistra Italiana, che pure si era sempre detta favorevole al principio, per bocca del segretario Fratoianni si è limitata a sottolineare la vittoria “di una cultura ipocrita e regressiva”, ma guardandosi bene dall'offrire sostegno. A esultare sono, manco a dirlo, la Lega di Salvini, Forza Italia che parla di “scelta capace di rasserenare il clima politico” e i Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni.
Francesca Biliotti