L'ultima settimana di campagna elettorale si apre con un comunicato al vetriolo destinato ad infiammare il dibattito da qui al 9 giugno. Cinque forze politiche sulle otto in corsa scrivono una nota in cui bocciano l'operato del segretario agli Interni, Gian Nicola Berti. Rete, Rf, Libera, Psd e Demos ricostruiscono recenti avvenimenti in Commissione Elettorale. Sostengono che Berti “avrebbe contestato la formulazione di uno o più verbali” e “avrebbe registrato” un'intera seduta “all'insaputa degli altri partecipanti”.
Parlano di “totale inadeguatezza del ruolo che ricopre” e chiedono l'intervento della Reggenza affinché si convochi una riunione di tutte le forze politiche candidate per “decidere – scrivono – come gestire i giorni che restano alle elezioni” e lo stesso appuntamento alle urne. Così da “evitare ulteriori comportamenti distorsivi”, rimarcano. “Il vaso è davvero colmo”, proseguono, sollecitando la Dc e il Segretario agli Esteri ad esprimere una posizione in merito.
Interviene anche Domani Motus Liberi, che non è tra i firmatari della nota. Pur non facendo riferimenti diretti alle persone, parla di “accadimenti che creano ulteriori motivi di preoccupazione”, in una campagna con “fake news”, “scorrettezze” e nella quale manca il “rispetto delle regole”.
Il Segretario agli Interni, Gian Nicola Berti, respinge le critiche delle cinque liste. "Continueremo a lavorare al servizio della legge e dei cittadini", dice. Si tratta, per Berti, di "gogna mediatica" e contrattacca parlando di mancanza di proposta politica da parte di "qualcuno che preferisce speculare su questi temi". "Riteniamo di non dover rispondere", conclude.
Intanto, uffici e istituzioni continuano a lavorare per formalità e passaggi organizzativi. Al momento, segnalano dall'Ufficio Stato Civile, nessun neo-sammarinese residente all'estero si è recato agli sportelli per il rilascio di documenti, necessari per votare. Ma mancano ancora diversi giorni ed è presumibile che le domande aumenteranno nel weekend. Anche quest'ultimo tema aveva acceso il dibattito pubblico, con tensioni tra una parte delle forze candidate e la Segreteria agli Interni. Il servizio era poi stato potenziato. Proprio dalla Segreteria difendono le scelte fatte e ricordano che, sul finire di maggio, era impossibile prenotare online l'accesso all'anagrafe nei giorni tra il 3 e il 6 giugno, per "disponibilità esaurita".