La Commissione Sanità approva la Riforma Previdenziale
11 voti a favore, 5 contrari e 1 astenuto. Torna la parola “responsabilità”, evocata da chi – come Gaetano Troina di Domani Motus Liberi – rimarca l'esigenza di interventi urgenti per evitare il collasso del sistema, segnalando al contempo distorsioni che spera vengano corrette in seconda lettura. Invoca sviluppo economico, fondamentale anche per Alessandro Mancini, perché “senza l'aumento della base imponibile e posti di lavoro qualsiasi riforma sarà inutile”. Il Consigliere di Npr apprezza l'atteggiamento “responsabile” dell'opposizione, evidenziando altresì mancanze della maggioranza, con alcuni argomenti – dice - arrivati al fotofinish. “E’ una riforma che non accontenta nessuno, ma mi sarei preoccupato di più – aggiunge – se avesse accontentato solo qualcuno”. Riconosce alla minoranza un contributo costruttivo anche Francesco Biordi del Pdcs, “alcune proposte fatte – ammette - le condivido anche io”, e si augura medesimo approccio anche durante la seconda lettura.
“Non abbiamo alzato muri, ma proposto e condiviso passaggi” – afferma Guerrino Zanotti, che però esprime tutta la contrarietà di Libera al prelievo degli attivi dei fondi pensione, unici soldi “veri” di questa Repubblica. “Purtroppo – dice - ora non lo saranno più. “Tra 8-10 anni – gli fa eco Andrea Zafferani di RF - avremo un fondo pensioni dimezzato e un deficit previdenziale che esploderà nuovamente. Eredità politica di cui non rallegrarci”.
“Opposizione e sindacato fanno il loro ruolo”, dichiara Emanuele Santi di Rete, che ricorda i confronti serrati per limare le differenze, ma “il fatto stesso che scontenti un po’ tutti – fa notare - significa che probabilmente abbiamo fatto una riforma equa, che “a regime fa risparmiare oltre 50 milioni di euro”. Diverse le posizioni nel Gruppo Misto, che ha deciso di astenersi. “Mettiamo una pezza all’emorragia degli ultimi decenni”- dice Grazia Zafferani, sottolineando come - senza sviluppo e altri interventi - la riforma difficilmente potrà risolvere i problemi. Anzi – aggiunge - forse li peggiorerà.
Prima del voto finale, l'approvazione all'unanimità dell'emendamento del Governo che istituisce un tavolo di monitoraggio. Sarà composto dai rappresentanti di tutte le forze politiche presenti in Consiglio, di ogni categoria economica e organizzazione sindacale riconosciuta e dai Segretari per la Sanità e le Finanze. Suo compito – spiega Roberto Ciavatta - sarà monitorare e verificare gli impatti della riforma, lo scostamento tra eventuali previsioni e la realtà, l'equilibrio dei conti previdenziali, indicando al Governo se e dove intervenire per migliorare l’andamento del fondo.
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