La Maggioranza interviene sulla lettera degli ex membri del Collegio Garante: “strana e del tutto anomala”
Nella seduta di domani del Consiglio Giudiziario Plenario sarebbe prevista una discussione sulla legge qualificata numero 1 del 2020: una norma oggetto, in questi giorni di una lettera dai toni fortemente preoccupati di 5 ex membri del Collegio Garante. Con un comunicato congiunto le forze di Maggioranza sottolineano innanzitutto come quella Legge fosse necessaria “a fronte di problematiche sorte in seno al Consiglio Giudiziario in seduta plenaria”, essendo sorti dubbi interpretativi, nella precedente legislatura, in merito alla corretta composizione dell'Organo. E poi alcune perplessità sulle critiche – mosse dai 5 giuristi – alla scelta di utilizzare lo strumento dell'interpretazione autentica. Si ricorda come due dei firmatari della lettera – i Professori Angelo Piazza e Carlo Bottari; all'epoca rispettivamente Presidente e membro effettivo del Collegio Garante – avessero nel 2009 sottoscritto una pronuncia che confermava come le leggi di interpretazione autentica siano “perfettamente legittime”, sempre che siano rispettate due condizioni: come la presenza di “ragionevoli dubbi interpretativi”. Condizioni che sarebbero presenti nella Legge 1 del 2020, ad avviso della Maggioranza; che rimarca poi come il Professor Fusaro – altro firmatario della missiva – in un suo manuale scriva che le leggi di interpretazione autentica “sono naturalmente leggi retroattive”. “Gli stessi firmatari – questa la conclusione – forniscono “interpretazioni diametralmente opposte”. Da qui una serie dubbi sull'opportunità della comunicazione dei 5 giuristi; definita “strana e del tutto anomala”. “A fronte di tali continue ingerenze – conclude la nota – le attuali forze politiche non possono che rimarcare l'intenzione di ripristinare lo stato di diritto”.