A vincere, alla fine, è stata la volontà di rinnovamento dando seguito all'impegno del Congresso di valorizzare donne e giovani. La Dc sceglie Alice Mina come nuovo presidente, nome che già alla vigilia del Consiglio Centrale era stato proposto dal candidato al ruolo Lorenzo Bugli, che si era detto pronto a fare un passo indietro in suo favore, in quanto figura gradita a tutti. Al momento del voto, infatti, il Consiglio Centrale si divide e i due contendenti – Bugli e Francesco Mussoni – non raggiungono il quorum. Di qui la decisione di entrambi di ritirarsi dalla corsa nel nome dell'unità, proponendo Alice Mina nell'incarico ricoperto da Pasquale Valentini. Il Consiglio Centrale ritrova compattezza con nomina all'unanimità. “Questo evento – scrive il Pdcs - segna un significativo passo avanti nella storia del partito”.
Difatti, è da quasi vent'anni che una donna non ricopriva questa importante carica: era il 2005 quando fu eletta Edda Ceccoli. “Alice Mina, classe 1987 “si è distinta – scrive via delle Scalette - per il suo impegno costante all’interno del PDCS e per la sua capacità di rappresentare con equilibrio e determinazione i valori del Partito.
Mina ha maturato un’esperienza significativa sia nell’ambito professionale che in quello politico, dedicandosi a temi cruciali come il sostegno alle famiglie, l’istruzione e il ruolo delle donne nella società”. Senza dimenticare la legge contro il revenge porn, di cui è stata promotrice assieme a Bugli, che plaude il Pdcs per aver fatto una “grande scelta, quella di dare seguito a quanto costruito fino ad oggi con i giovani".
Per la Dc l'elezione di Mina rappresenta “un segnale forte di rinnovamento e inclusione, confermando la volontà di affrontare le sfide future con una leadership capace di coniugare tradizione e innovazione”. “Sono pronta a lavorare al servizio del partito e del paese” - dice Alice Mina - “spero che l'elemento positivo che abbiamo vissuto ieri sera possa proseguire e farò di tutto per mantenere vivo questo entusiasmo”. Ritiene la sua nomina “un segnale importante che il partito ha dato, comunque seguendo i contenuti della mozione finale risultata dal Congresso. Il mio desiderio è di guardare ai giovani, alle donne ma vorrei anche essere una figura che guarda a tutto il panorama”.
Che presidente sarà? “Guardo tanto alla partecipazione, al coinvolgimento, quindi il mio lavoro sarà destinato a quello, a tenere vivo quanto tante persone hanno fatto e stanno facendo. Voglio guardare ai giovani, al loro impegno dedicato alla formazione, all'aspetto dell'internazionalizzazione. Sono membro della delegazione sammarinese presso l'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa. Altri miei colleghi come Francesco Mussoni e Oscar Mina altrettanto, quindi mi piacerebbe che insieme si possa fare un lavoro in questo senso. Quindi voglio mandare un messaggio di coinvolgimento e partecipazione”.