La pienezza degli intenti nel discorso d'ingresso della Reggenza
Uno sguardo a 360 gradi sul momento che sta attraversando la Repubblica tra emergenza sanitaria, crisi economica, disagio sociale. La Reggenza apre il discorso d'ingresso riprendendo le parole pronunciate di recente da Papa Francesco, nel corso dell'udienza concessa ai Capi di Stato uscenti, per trasferire il conforto e quella rassicurazione di cui necessita la cittadinanza, insieme ad un appello all'unità e alla fraternità solidale. “In questo periodo di pandemia – ricordano i Capitani Reggenti Gian Carlo Venturini e Marco Nicolini - San Marino ha toccato con mano la concretezza delle solide e proficue relazioni bilaterali e multilaterali; la disponibilità e il generoso sostegno che tanti Paesi amici hanno offerto”.
Dopo il saluto al corpo diplomatico e agli illustri ospiti, riservando in particolare un caloroso benvenuto all'Oratore ufficiale Angelo Borrelli e all'Onorevole Ivan Scalfarotto, Sottosegretario di Stato del Ministero dell'Interno italiano, il richiamo alla costante e rafforzata cooperazione con l'Italia, “partner naturale nello scambio, dialettico e concreto, di mutuo sostegno”, come nel percorso negoziale verso l'Accordo di Associazione con l'Ue, sapendo di poter confidare su una storica amicizia “per una adeguata rappresentazione delle singolarità e prerogative sovrane” sammarinesi. Sfide importanti che ad oggi hanno nel superamento della pandemia il proprio culmine.
"Avremmo certamente desiderato affacciarci al nuovo semestre in condizioni di ritrovata serenità in rapporto alla situazione sanitaria, economica e sociale, vivendo anche in prima persona il legittimo disagio e le pressanti aspirazioni al superamento della pandemia; 6 il virus ci ha colto all’improvviso e si è diramato a livello globale, non conoscendo barriere né frontiere. Ha portato con sé un carico di paura, di sconforto e di tanti, troppi lutti che anche San Marino ha subito e commemorato, in memoria dei tanti sammarinesi deceduti. Ha posto tutti, per la sua configurazione planetaria, in una spirale di distacco e di sospetto, che ha spinto gli Stati ad erigere vecchie e nuove barriere, contribuendo ad aggravare crisi tra loro fortemente interrelate quali quelle climatica, alimentare, economica e migratoria".
“Non sarà mai adeguato e rispondente all'impegno di ognuno, il pensiero grato della Reggenza – scandiscono - verso ogni operatore, per aver lavorato con sacrificio e abnegazione, in un gioco di squadra che rimarrà indelebile nelle pagine della storia recente”. Quindi l'auspicio affinché il mandato possa aprirsi ad una nuova stagione nella “fiduciosa aspettativa di un traguardo – dicono - che sentiamo vicino”, così come il rilancio dell'economia, e la ripresa delle “rituali ed istintive forme di socialità” che contraddistinguono il vivere comune.
Attenzione poi rivolta alle fasce più deboli, alle famiglie, ai giovani - sottoposti a “innumerevoli e perduranti privazioni” - con l'impegno di essere particolarmente ricettivi verso le loro esigenze, e consci della necessità di assicurare risorse adeguate, protezione sociale, politiche incentivanti. Dopodiché la vicinanza al mondo del lavoro tutto, per aver affrontato in prima linea e senza aiuti esterni la contrazione economica. Dunque, una riflessione a tutto tondo sulla contingenza. E sullo sfondo il proposito finale, quello della strenua difesa di tutti i cittadini, “nel rispetto del principio cardine di uguaglianza”, rivolgendo altresì l'invito accorato affinché prevalga in ognuno un sentimento di speranza.
"...speranza di cui profeticamente parla il grande Dante Alighieri, oggi di rinnovata attualità, nel settecentesimo anniversario della sua morte: per il Sommo Poeta, che anche la Repubblica ha in animo di celebrare nell’anno in corso, la speranza è una certezza, ancor più nei momenti di sconforto che inducono a levare le migliori energie, intellettuali e morali, per poter godere della pienezza dei risultati. Oggi ai nostri amati cittadini dedichiamo l’impegno incondizionato delle nostre Istituzioni e delle nostre alte funzioni, per garantire loro una serenità effettiva e la possibilità di riprendere l’innata propensione all’abbraccio fraterno".
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