La questione residenze tiene banco in Commissione Esteri

Depositati tre odg, su azione coordinata in Europa dei piccoli stati, diritti delle donne afghane e situazione in Venezuela

Di residenze si parlerà ancora anche perché all'ordine del giorno della Commissione Esteri, nelle tre sedute convocate fino a mercoledì, è previsto il riferimento del Segretario di Stato Beccari, ma già oggi, nel dibattito generale introduttivo c'è stata un'anticipazione. La dirigente della Segreteria Istituzionale Giovanna Crescentini ha informato l'aula a proposito dell’autorizzazione all’intestazione di beni immobili da parte di soggetti che hanno acquisito la residenza in virtù di impegni occupazionali, non ultimati. Citato un caso arrivato in Consiglio dei XII che in situazioni di questo tipo sospende la pratica e chiede un parere alla commissione esteri.

Matteo Zeppa di Rete ha esortato a definire una prassi operativa in questi casi. D'accordo Renzi e Mularoni di RF, così come Righi di Domani Motus Liberi. Evidenziata da diversi commissari la necessità di controlli più puntuali, così come un più efficiente scambio di informazioni tra gli uffici pubblici, così da poter revocare residenze, qualora non ci siano più i requisiti.

Il Segretario agli Esteri Beccari ha sintetizzato l'attività di politica estera da prima delle elezioni ad oggi, citando gli eventi internazionali a cui ha preso parte e informando l'aula che lo scorso 17 settembre, nell'ambito della road map decisa dal Consiglio con un ordine del giorno, è stata inviata una nota all'autorità palestinese, per l'allacciamento delle relazioni diplomatiche mentre solo pochi giorni fa alle Nazioni Unite San Marino ha votato a favore di una risoluzione che, in sostanza, chiede ad Israele di liberare i territori occupati.

Durante la seduta depositati tre ordini del giorno. Il primo, da Fabio Righi, di Dml, finalizzato ad un'azione coordinata, in ambito europeo, dei piccoli Stati, anche con un summit annuale. Il secondo, l'ha depositato Alice Mina, del Pdcs: sollecita l'impegno di San Marino nelle sedi internazionali a tutela delle donne afghane, gravemente lese nei loro diritti dal regime talebano. Lorenzo Bugli, del Pdcs, ha invece presentato un testo, poi firmato da tutti gruppi, focalizzato sul Venezuela, per favorire una riconciliazione democratica del Paese, dove è in atto una forte repressione del dissenso da parte del regime di Maduro, dopo le elezioni di luglio, non riconosciute da Unione Europea, Onu e tanti altri paesi e organizzazioni della comunità internazionale.

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