Labdem sprona il tavolo riformista. "Chi non ci sta lo dica con chiarezza"
Le elezioni sono alle porte. Labdem parte dalla previsione di un prossimo termine della legislatura, boccia il governo che - sottolinea - non ha risposto alle attese soprattutto sul fronte della crisi economica e sui conti pubblici, e anticipa il voto a favore per l'ordine del giorno presentato da Civico 10, Sinistra Unita e Upr, per verificare la permanenza dei requisiti che hanno portato alla nomina del Direttore Generale dell'Iss. Intanto Simone Celli chiede al tavolo riformista di passare dalle parole ai fatti. Chi non ci vuole stare lo dica con chiarezza, afferma, perchè questo sarà l'architrave della coalizione di centro-sinistra larga e civica. Tutto passa dalle proposte. Domani sera il primo incontro, alla sala ex International di Borgo Maggiore, dedicato alla sburocratizzazione della pa "la madre di tutte le riforme", la definisce Federico Crescentini. Dopo Pasqua i temi saranno quelli della competitività, delle infrastrutture tecnologiche, della green economy. E a proposito di economia Labdem difende il Polo della moda. E' un investimento da portare a casa, dice Celli. Il gruppo internazionale che lo propone è prestigioso, dà occupazione e, se il progetto dovesse saltare, pagheremmo i danni a livello di immagine per lungo tempo.
Sonia Tura
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