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Lavori consiliari al giro di boa: passa la legge “Commissione Consiliare Affari di Giustizia”

Ieri l'approvazione dei primi due progetti di legge del “pacchetto Giustizia”. Si riprende lunedì, con la relazione della commissione d'inchiesta sulle crisi bancarie

di Annamaria Sirotti
4 dic 2021
Lavori consiliari al giro di boa: passa la legge “Commissione Consiliare Affari di Giustizia”

Dopo due giorni di dibattito più che mai aspro il nuovo Ordinamento Giudiziario è legge, con i 43 voti a favore di tutti i presenti e le opposizioni che invece hanno lasciato l'Aula, in segno di netta contrarietà. Consiglio al giro di boa, che chiude la seduta approvando anche il progetto di legge “Commissione consiliare per gli Affari di Giustizia”: 37 voti a favore, 8 contrari e un non votante (legge qualificata, la cui approvazione necessita di 30 voti).

Parla di “un pomeriggio nero per le nostre istituzioni”, Giuseppe Morganti di Libera in fase di dichiarazione di voto, evocando “una storia – dice - fatta di equilibri che ora vengono stravolti”. Poi l'affondo: “se ci fossero in Aula i Buscarini, i Berti, i Reffi che c'erano in passato, provvedimenti di questa natura non sarebbero mai stati accolti”, osserva, definendo “minimale” la legge sulla Commissione di Giustizia, tesa - dice - ad esautorarne le prerogative”.



Una legge inutile – per Nicola Renzi di Repubblica Futura -; dopo il provvedimento sull'Ordinamento Giudiziario, la Commissione di Giustizia è ridotta ad un orpello – sostiene - e potrà essere usata giusto per avviare qualche azione disciplinare verso i magistrati”. Giudica “illogica” la scelta di non prevedervi la presenza di avvocati, invece presenti nel Consiglio Giudiziario dove potranno “reclutare, valutare e sanzionare i magistrati”.

Dichiarazione di voto favorevole, a nome della maggioranza, da Manuel Ciavatta del PDCS, per cui la Commissione di Giustizia mantiene invece le proprie prerogative: “Il vero cambiamento – rileva - sta nel fatto che i membri della Commissione non sono più nel Consiglio Giudiziario plenario; la politica esce da quell'organo” –, ma aggiunge - “ne potrà valutare i lavori, potrà interpellare il Magistrato Dirigente, confrontarsi sulle scelte mantenendo la possibilità di intervenire per sanzionare”, declinandone anzi meglio le circostanze. Commissione dunque che resta “un osservatorio privilegiato” e “uno strumento di vigilanza” rispetto all'attività del Consiglio Giudiziario.

L'Aula tornerà a riunirsi lunedì pomeriggio per l'esame della relazione della Commissione d'inchiesta sulle crisi bancarie: 375 pagine, ne sarà data lettura integrale.




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