Legge elettorale: il 26 maggio la possibile data per il referendum
Il 26 maggio il possibile voto per il referendum, il 1° dicembre quello per il rinnovo delle Giunte di Castello. Le due date sono strettamente correlate perché devono essere separate, per legge, da un arco temporale di almeno sei mesi e il 30 novembre 2019 scadono i 5 anni della legislatura amministrativa. Fatti i debiti calcoli si arriva dunque alla “dead line” di domenica 26 maggio per il referendum perché la domenica immediatamente precedente, ad oggi ancora virtualmente possibile, coincide col passaggio del Giro d'Italia e sarebbe da escludere per ragioni di ordine pubblico.
La fissazione della data della consultazione referendaria è, tuttavia, di esclusiva pertinenza della Reggenza senza tempistiche perentorie, quindi non resta che attendere il necessario decreto, senza dare nulla per scontato. Intanto in Consiglio, nella sessione che riprenderà lunedì, è previsto l'esame in prima lettura del progetto di legge di riforma elettorale, presentato dalle opposizioni. Ricalca, pari pari, il quesito referendario, introducendo la possibilità di formare una maggioranza, attraverso un accordo tra forze diverse e concorrenti, all'esito del primo turno. Se il progetto di legge, per ipotesi, venisse approvato in tempo utile senza modifiche, si eviterebbe la consultazione referendaria ma, da parte delle forze di maggioranza, al momento, non si intravede questa possibilità. Molto più probabile che si vada davvero al voto referendario che sarà, inevitabilmente, connotato da un notevole peso specifico politico.
l.s.