Legge elettorale: il comitato promotore va avanti con l'iter referendario mentre in Aula approda il Pdl

Manca solo l'emissione del decreto da parte della Reggenza e si aprirà, di fatto, la campagna referendaria. Il comitato promotore ha illustrato ai Capi di Stato lo spirito dell'iniziativa e gli obiettivi della legge, chiedendo di valutare l'opportunità di fissare una data in tempi brevi, tenuto conto dell'elezione a fine anno delle Giunte di Castello. Parallelamente approda in Aula in prima lettura la modifica della legge elettorale. In attesa di scoprire se il Consiglio si pronuncerà in tempo utile, “andremo avanti senza condizionamenti con il referendum”– dice il rappresentante del comitato promotore Luca Beccari. Ancora una volta l'opposizione sottolinea il sostegno della cittadinanza. “1.189 firme in venti giorni di cui solo tre scartate – fa notare Andrea Giani – ci fa ben sperare”. “ L'attenzione è alta” – gli fa eco Emanuele Santi – che rimarca la grande partecipazione su una materia complessa ma sentita e anticipa momenti informativi e serate pubbliche. Matteo Rossi ribadisce che non si tratta di un'iniziativa contro il Governo e giudica debole la posizione del comitato contrario, il suo dire “no ai ballottini”. “Non scenderemo al loro stesso livello – afferma - dicendo no ai 20 voti”. Rimane comunque la speranza di una modifica della legge attraverso la sintesi politica. Per Alessandro Mancini sarebbe un segnale di maturità recepire il quesito evitando i costi di un referendum. Spera in un confronto sereno, “per mettere per la prima volta al centro del dibattito un argomento di tutti, non del Governo di turno o materia del programma elettorale”.

MF

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