Legge elettorale: “Comunque vada il Governo non cadrà” assicura la maggioranza
Trovato l'accordo sul merito, divergenze sul metodo
Giornata frenetica in Consiglio che ha sospeso i lavori, questa mattina subito dopo l’inizio, per consentire al tavolo istituzionale bipartisan di riunirsi e trovare un accordo sulle integrazioni alla legge elettorale oltre a quelle previste dal referendum del 2 giugno. L’accordo è stato trovato nel merito, pare, ma sul metodo ci sono invece alcune divergenze all’interno della maggioranza. Tutta l’opposizione, Civico 10 e gran parte di SSD, sono favorevoli a chiudere la partita oggi con l’approvazione in procedura d’urgenza di tutto il pacchetto di modifiche elettorali, partendo dal progetto di legge di recepimento del referendum, preparato dal Governo e già considerato conforme dai garanti.
Repubblica Futura, invece, sarebbe dell’idea di posticipare tutto quanto alla seduta di settembre, per valutare più attentamente tutte gli effetti delle modifiche concordate. “Comunque vada il Governo non cadrà”, hanno dichiarato a San Marino Rtv i capigruppo della maggioranza, smentendo quindi gli insistenti “rumors” circa una crisi imminente. Entrando nel merito dell’accordo raggiunto si baserebbe sull’innalzamento della soglia di sbarramento al 5%; l’ampliamento delle preferenze a tre per gli elettori interni e una per gli esteri; una dichiarazione vincolante pre-elettorale da parte delle coalizioni o dei singoli partiti, sui potenziali alleati di Governo. Ci sono anche altri aspetti, ma sarà possibile conoscerli meglio solo alla ripresa dei lavori Consigliari, alle 14. Durante la pausa dei lavori, infatti, tutti i gruppi consiliari si sono riuniti separatamente per poi mettere nero su bianco gli emendamenti che andrebbero votati, dopo che il Consiglio avrà deciso – con una maggioranza dei due terzi – la procedura d’urgenza.
La seduta del Consiglio che stando all’ordine del giorno avrebbe dovuto chiudersi alle 16 è stata dunque posticipata alle 17.30 e potrebbe proseguire anche oltre.