Legge licenze in Commissione Finanze: per l'opposizione troppi rimandi ai decreti delegati

Per il segretario all'Industria Marco Arzilli la legge presentata è una “rivoluzione”, perché trasforma il rilascio della licenza: da una valutazione immediata si passa ad una postuma, così non è più chi presenta la domanda a sopportare la burocrazia, ma gli uffici, che verificano in un momento successivo l'operatività di chi vuol fare impresa nel Paese. Sarà presto disponibile, ha poi promesso il segretario, anche la Carta dei Servizi, sorta di sportello unico per l'impresa, mentre il sistema di presentazione cartaceo si trasformerà online. L'opposizione ha comunque espresso alcuni dubbi, primo fra tutti l'uso del decreto delegato che, ad oggi, non consente una piena comprensione della norma e dei suoi effetti. “Motivo di doglianza è anche la mancanza della carta dei servizi”, ha spiegato Rossano Fabbri del Partito Socialista. “Ci sono continui rimandi – ha aggiunto Roberto Ciavatta di Rete – a norme che potevano essere citate direttamente, altrimenti la legge non è chiara. Il decreto delegato viene usato per intere parti significative della norma, come il part-time imprenditoriale”. A questo proposito però, è stata poi accolta una proposta avanzata dai commissari di minoranza, di specificare il termine del 31 dicembre 2014 per l'emissione del decreto delegato cui si rinvia proprio la definizione di part-time imprenditoriale. Sempre secondo Rete, il sistema concessorio, ancora demandato al governo per qualche settore, dovrebbe essere invece superato: “Ci vuole più coraggio”, ha concluso Ciavatta. Massimo Cenci, Noi Sammarinesi, ha fatto notare che “un operatore che ha i requisiti di legge in tempo reale può ottenere una licenza con controlli successivi: vuol dire che l'operatore si prende la responsabilità di quello che dichiara”. La discussione riprenderà il 4 febbraio, dall'articolo 10 che tratta la procedura generale per il rilascio della licenza: il segretario Arzilli ha comunque puntualizzato che è preferibile lasciare che i settori riservati siano definiti ed aggiornati per decreto.

Francesca Biliotti

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