Legge sul referendum e modi della politica
Riassumendo: la Maggioranza prende in mano, perché costretta, il lavoro dei cittadini, usa il suo potere per renderlo inoffensivo, trasforma la sostanza di quanto proposto, evita la condivisione con le altre forze rappresentate in Consiglio, si lamenta perché queste ultime danno battaglia a colpi di interventi, fa calare la mannaia come da copione, si prende i meriti di interventi minimi che tra l’altro non avrebbe mai fatto
se non messa alle strette, li fa passare per un’opera di valore e, non contenta, getta fango scrivendo che a certa parte della Minoranza (leggasi quella ha “fatto perdere tempo al Consiglio” per difendere gli intenti dei cittadini) non interessa affatto il bene del Paese. Il Forte che schiaccia il Debole, a prescindere dalla bontà delle sue ragioni, dopodiché produce a suo vantaggio una verità ribaltata e se la ride.
Non che sia una novità, ma ora io mi chiedo: fino a quando si può sopportare questa spudoratezza e questa insolenza? Ammesso e non concesso che questo atteggiamento venga considerato “normale” nel gioco delle parti in politica … Fino a quando noi cittadini saremo disposti a tollerare che chi ci rappresenta, di qualunque bandiera sia, giochi così sporco, che menta sapendo di mentire, senza nessun ritegno, senza nessun rispetto per “l’avversario”? Io credo che un limite ci sia, e che sia stato ampiamente superato. Non si può più accettare che sia “normale”, è ora di pretendere un cambiamento anche in questo! Da cittadina chiedo pubblicamente a tutti i nuovi consiglieri che NON imparino questo “modus operandi” dai vecchi, e che NON lo utilizzino a loro volta, nemmeno per rivalersi; chiedo che si rendano autori di una rivoluzione autentica, spezzando questo circolo disgustoso di falsità. Certe modalità non sono inevitabili, abbiamo infinite possibilità di creare qualcosa di meglio, e il primo che ci crede ha vinto.
Comunicato stampa
Elena Guidi