Libera aderisce allo sciopero generale: “Tentiamo di modificare il comportamento inadeguato del Governo"
Il monito è a gestire la cosa pubblica avendo rispetto delle parti sociali e delle opposizioni
Una riforma delle pensioni miope; famiglie strozzate dal caro vita; debito sempre più ingestibile. Le questioni al centro dello sciopero generale sono le stesse sollevate da Libera in questi mesi. Dunque condivisione e sostegno pieno, “in Piazza ci saremo anche noi” - assicurano, salutando con grande favore l'unità sindacale alla base dell'iniziativa.
"I cittadini sono sempre più alle prese con maggiori costi e difficoltà, e il Governo cosa fa? - attacca Matteo Ciacci – è attento solo alle consulenze, alle spese folli e a mantenere la poltrona. Il monito è a gestire la cosa pubblica avendo rispetto delle parti sociali e delle opposizioni: un esempio? Su 30 interpellanze presentate da Libera solo a 5 ha risposto”.
Guarda oltre Gilberto Piermattei, rimarcando l'assenza “di un progetto di sviluppo serio”. “Una riforma previdenziale che nel giro di 10 anni andrà a dimezzare il fondo pensioni – dice - significa mettere in discussione il futuro delle nuove generazioni. Tentiamo allora di modificare il comportamento di un Governo inadeguato ad affrontare i problemi del Paese”.
Torna sulle ragioni dello sciopero anche Vladimiro Selva: "slegare la riforma pensionistica da un progetto di sviluppo e dalla riforma fiscale, capace di garantire il reale versamento di quanto dovuto – osserva – è un tema non affrontato volutamente da questo Governo. Registriamo che oggi anche i sindacati iniziano a valutare che azioni precise non siano più rinviabili”. Debito estero quindi nella riflessione finale, “contratto con modalità discutibili per tirare avanti - dice – ma che ci costerà più del previsto”.
Nel video l'intervista a Giberto Piermattei, Libera.
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