Libera all'attacco del Governo, "5000 attività attendono da marzo la liquidità" e lancia proposte su sviluppo, lavoro e diritti
Ciacci, "la scelta più importante del paese, quella del debito, non è trasparente, sostenibile e non sappiamo come verrà ripagato”
Nella prima conferenza stampa post congresso fondativo, Libera lancia la propria azione, forte del successo dell'Assise, “con centinaia di adesioni e tanti volti nuovi” afferma Giulia Muratori, e un programma volutamente aperto per condividere progetti con cittadinanza, forze economiche e sociali. Stessa modalità innovativa, con collegamenti da remoto, anche per la Direzione del 30 novembre che completerà le nomine, “per partire subito con proposte che stentano ad arrivare”– dice Dalibor Riccardi.
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Non mancano le critiche ad un Governo “che difende interessi di parte, senza un progetto paese” – attacca Matteo Ciacci. “Abbiamo ricevuto pressioni fortissime affinché Libera non nascesse – rincara la dose Luca Boschi. “Facciamo paura perché siamo l'unica alternativa a forze conservatrici e populiste”. Parla di Governo della restaurazione in tribunale, con grandi processi fortemente a rischio; vecchie logiche e protagonisti del passato che tornano alla ribalta nel settore finanziario mentre nella Pa scompare la parola “riforme”. Preoccupa la liquidità dello Stato, “degli aiuti tanto sbandierati a famiglie e imprese – accusa Ciacci - neanche l'ombra. Se è vero che bar e ristoranti hanno avuto una boccata d'ossigeno, tutto il comparto economico composto da 5000 attività di cui 4.600 con meno di dieci dipendenti – spiega - aspetta la liquidità da marzo. Addirittura la dead line del Segretario Gatti era novembre”.
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Sul Bond nessuna certezza, “ci risultano – dice il Segretario - difficoltà nel collocarlo. Il tasso d'interesse evidentemente è troppo oneroso per lo Stato. E' un dramma, perché il nostro paese ha bisogno di liquidità fresca e di capire come investire questo debito, che dovrà essere sostenibile per le future generazioni. La scelta più importante del paese, quella del debito, non è trasparente, non è al momento sostenibile e non conosciamo né tempistiche, né come verrà ripagato”. Non solo attacchi, ma anche proposte nate dal confronto con imprese, forze economiche e sociali. Su sviluppo, “ascoltando le realtà economiche e capendo le nuove esigenze post covid”, lavoro “ che cambia, che deve essere correlato alla formazione, seguendo il concetto del lavorare meno ma lavorare tutti”, e diritti, “con una proposta organica su diritti civili ma anche legati a persone svantaggiate, lavoro ed imprese”.
Nel servizio l'intervista al Segretario Matteo Ciacci