Libera: "Basta minimizzare, qui si rischia l'infamia". E rilancia il tavolo istituzionale
Libera richiama alla responsabilità tutta la politica e rilancia, dopo il declassamento di Fitch, l'idea di un tavolo istituzionale, “proposta – dice Matteo Ciacci – condivisa da chi, come RF, la criticava aspramente”. “Il Governo – provoca - è pronto ad aprirsi al confronto o vuole continuare a minimizzare?” Il declassamento è una “sberla al paese”, attacca Alessandro Bevitori, che in assenza di investimenti ed investitori, di strategie su debito e sviluppo, in vista della Finanziaria e con una visita del Fondo Monetario alle porte, invoca l'unione di forze politiche, economiche e sociali per “ridisegnare la San Marino che vogliamo”, analizzando conti pubblici, finanze dello Stato e bilancio. Con rating più basso sarà complesso, il primo semestre del 2023, rinegoziare il debito: “Ci costerà di più”, avverte Luca Boschi. “Debito – aggiunge Ciacci - gestito in maniera sciagurata da questo esecutivo, che lo ha investito esclusivamente in spesa corrente e sistema bancario/finanziario senza dare un'idea di sviluppo. Vogliamo continuare a mettere la polvere sotto il tappeto? I problemi sono ancora tutti sul tavolo. Affrontiamoli insieme”. Nel mirino anche una maggioranza che lavora – accusa Libera– solo al consenso e al riposizionamento nell'ottica delle prossime elezioni, “con novità che di nuovo non hanno nulla”. Bevitori parla di dead line mentre Boschi teme che l'esperienza di questo Governo con una maggioranza così ampia si riveli un “fallimento di portata storica. Addirittura – dice - qui si rischia l'infamia”, “come raccontiamo alle giovani generazioni – si domanda Ciacci – che abbiamo fatto quasi un miliardo di debito senza progetto di sviluppo economico né prospettiva?”.
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