Questo matrimonio s'ha da fare. Libera e Psd correranno nella stessa coalizione. Dopo giorni di riflessioni, incontri e indecisioni il progetto riformista ha avuto la meglio. Resta qualche mal di pancia nei confronti dell'alleato ma alla fine il partito di Ciacci ha deciso di non mettere la parola fine ad un percorso iniziato tre mesi fa e culminato con la nomina della Reggenza. Dirimente l'incontro di oggi, dopo che il direttivo ha dato mandato ai vertici di sottoporre al partito di via Rovellino punti ritenuti fondamentali: le priorità del programma di coalizione e il rapporto strategico tra le liste che la compongono, a partire dalla questione morale, con la richiesta di prendere le distanze da chi è imputato direttamente in atti giudiziari gravi, tanto che le due liste di candidati saranno sottoposte a verifica. Libera ha anche messo in chiaro di non gradire richieste su eventuali incarichi di governo.
Condizioni accettate dal Psd, che dopo le forti turbolenze per aver lanciato la proposta di una grossa coalizione con DC e AR, tanto da far presagire ad una rottura, aveva fatto un passo indietro rilanciando la coalizione riformista/progressista, dando quindi la priorità al progetto politico costruito insieme. Dunque, si riparte dal dialogo strutturato tra le rappresentanze dell’area riformista, socialista, democratica e liberale in cui i tre partiti si collocano. Pronti ad unire le forze per affrontare il passaggio elettorale e la sfida della transizione europeista. Guardando, nel post voto, ai soggetti politici più rappresentativi, con cui hanno già avviato il confronto sui temi cruciali della prossima legislatura.