Libera lancia l'Assemblea Programmatica: "Proposte concrete per un nuovo modello di sviluppo"
I lavori si aprono venerdì sera. Focus su Europa, diritti, lavoro ed ambiente
“Prepariamo insieme il futuro”: il titolo della Conferenza Programmatica di Libera è un invito al paese. Ad un anno dall'Assemblea Costituente, il partito riparte dai suoi capisaldi. Guarda a diritti, cultura, ambiente, lavoro e sviluppo, temi su cui lancerà proposte concrete. “Oltre confine un evento grave come la pandemia è stato trasformato in occasione di rilancio economico/sociale, di rinnovo del sistema paese, di progetti e investimenti”, rimarca Eva Guidi. “San Marino, al contrario, è ricorsa al debito senza un nuovo modello di sviluppo”.
Per Dalibor Riccardi è l'assenza di visione e progettualità il grande gap dell'Esecutivo e “mentre il mondo si interroga su dove andare – attacca Matteo Ciacci - “qui ci si concentra su dinamiche partitiche e giustizia”. In coro, Libera dice no a politiche di austerity, soprattutto con un paese che deve ripartire. L'assemblea si aprirà venerdì sera e proseguirà sabato, con workshop a partire dalle 10 di mattina. Sul tavolo edilizia, riqualificazione del territorio, sostenibilità, transizione ecologica. L'approccio concreto porta a concentrarsi non solo sul “cosa” ma sul “come”. Tra le proposte: estensione ad operatori economici del credito d'imposta, più anni per detrarlo e possibilità di cederlo; equo canone e garanzia dello Stato sul prestito prima casa. “Per noi questo è debito buono”, afferma il Segretario. Spazio anche a politiche per la famiglia e temi etici.
Su tutto domina l'accordo di associazione all'Unione Europea, “il grande dubbio – attacca Libera - di questo Governo”. Probabilmente non sono d'accordo fra le singole forze politiche di maggioranza sulla linea da tenere e su come tenerla”, commenta Dalibor Riccardi. “Abbiamo un percorso di associazione che oggi ci vede a fianco di Andorra e Monaco che non hanno le stesse peculiarità e indirizzi. Se poi ci mettiamo un Governo che litiga su tutto e non trova mai una sintesi, le conclusioni le faccio trarre a chi mi ascolterà mentre intervengo”.
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