Libera sulle pensioni: “Spregiudicato attingere alla riserva tecnica senza una visione complessiva"
“Non siamo gufi, ben vengano gli interventi sulle pensioni”, esordisce Matteo Ciacci, “ma questa – aggiunge – non è una Riforma strutturale, compra solo tempo per evitare il default del sistema”. Da qui la domanda: “Di quanto tempo stiamo parlando e quanto ci costerà?” In mancanza di dati, Libera si rifà alle proiezioni: “Si prevedono benefici di soli dieci milioni a fronte di un deficit di 50, con trend di crescita di oltre dieci milioni l'anno”. Oltre 20 gli emendamenti: da Fondiss, “su cui si poteva fare di più, impiegando risorse per il welfare”, fino all'utilizzo della riserva tecnica, con un tetto massimo di dieci milioni l'anno, “per accompagnare gli interventi senza bruciare i soldi dei lavoratori”. “Spregiudicato – avverte Vladimiro Selva – attingere a quei fondi senza una visione complessiva. La nostra preoccupazione va ad una riforma che non risolve i problemi di fondo. L'unica strada è quella di garantire al paese un adeguato sviluppo ma abbiamo visto che questo Governo sullo sviluppo non riesce a mettersi d'accordo. Quindi si taglia e si va ad erodere quello che nel tempo è stato accantonato da chi, prima di noi, ha gestito quei fondi”. Libera guarda alle nuove generazioni, proponendo sgravi contributivi per chi si affaccia al mondo del lavoro, ma punta anche i riflettori sulla popolazione anziana, perché “curare la salute anziché la malattia – dice - è molto meno costoso”. Prende quindi spunto dal primo convegno internazionale sulla geriatria, organizzato a San Marino e snobbato – accusa - dal Governo, chiedendo alla Commissione, tramite ordine del giorno, di convocarne organizzatori e università, per sensibilizzare la politica sull'importanza di considerare chi è in età avanzata come una risorsa, non come un costo.
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