DECRETO

Limitazioni alle attività e misure sanitarie: cosa prevede il decreto?

Validità fino al 6 di aprile, con la sola eccezione della chiusura di scuole e università posticipata fino al 15 di marzo, con possibilità di svolgimento di attività formative a distanza. Proseguono solo corsi post universitari connessi con l'esercizio di professioni sanitarie o che coinvolgano forze di polizia. Sospesi congressi, riunioni, meeting e manifestazioni. Consentito lo svolgimento di competizioni o allenamento di atleti agonisti maggiorenni all'interno di impianti sportivi, previsti controlli nelle palestre, per verificare il rispetto delle misure igieniche sanitarie previste, compresa la disinfezione continua di materiali che vengano utilizzati da più persone. Indicazione per la sanificazione e disinfestazione anche a chi gestisce locali pubblici; alle aziende di trasporto spettano interventi straordinari di sanificazione dei mezzi. Alle persone anziane, e a chi è affetto da patologie croniche o immunodepressione, si chiede di evitare di uscire di casa e di farlo solo per stretta necessità. Vietato, agli accompagnatori dei pazienti, di permanere nelle sale di attesa del pronto soccorso mentre nei reparti - in orario di visita - non è previsto più di un solo visitatore in contemporanea. Sarà applicare dove possibile, e solo in questo periodo di emergenza sanitaria, la modalità di “lavoro dal domicilio” previo accordo lavoratore datore di lavoro e trasmissione dell'accordo alle autorità competenti. Chiunque, dal quattordicesimo giorno antecedente al 5 marzo, abbia fatto ingresso in Repubblica dopo avere soggiornato in zone a rischio deve mettersi in contatto con i numeri dedicati, per l'avvio dell'iter di accertamento che spetta agli addetti sanitari. Il decreto ribadisce l'importanza di attenersi alle regole della “quarantena” ed informa che il Capo della Protezione Civile individuerà sul territorio strutture adatte ad accogliere soggetti destinati a queste due settimane di isolamento. Una volta individuate saranno requisite con congruo indennizzo al proprietario. E' un reato il mancato rispetto delle misure previste da un decreto che limita le attività ed indica le misure igieniche, e che conferma come la salute pubblica si basi sulla responsabilità individuale, tanto che l'apposito allegato ricorda le misure igieniche predisposte: tra cui rispettare la distanza di sicurezza, lavarsi le mani spesso e ad usare la mascherina solo se si sospetta di essere ammalati o se si assiste persone malate.

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