Liquidità di Cassa e Carisp al centro del CCR mentre la Csu chiede garanzie sui fondi pensione

Le domande dei sindacati su sistema bancario e fondi pensione sono ancora tutte lì. “Attendiamo risposte che il Governo continua a non darci”, dicono Csdl e Cdls.
Martedì la Csu ha organizzato una conferenza pubblica dal titolo “banche, quale futuro?”Tra gli invitati membri di spicco della maggioranza e il Segretario alle Finanze. Nell'occasione verranno chieste garanzie per i fondi pensione, tema caldo su cui la guardia è alta. I sindacati, rappresentando circa 20.000 dipendenti e 7000 pensionati, fanno la voce grossa. “Ci sentiamo responsabili”, spiega Riccardo Stefanelli. Sui 31 milioni in Asset c'è un decreto che parla di “accollo cumulativo”, una forma giuridica in cui lo Stato garantisce in caso la banca non li avesse a disposizione ma “senza la firma dei rappresentanti dello Stato - spiega il segretario generale della cdls – rimane una garanzia solo a parole”. Chiede, quindi, un atto ufficiale. “Formalismi” commenta un consigliere di maggioranza, “l'operazione di Asset in Cassa serve anche a questo. La sostanza è che i soldi sono stati salvati”. “Lasciando Asset al suo destino – aggiunge un altro membro di Adesso.sm – si correva il rischio di perdere denaro. L'operazione messa in campo è una via d'uscita rassicurante per il futuro della banca e che tutela i risparmiatori”. “Per quei 31 milioni in Asset ci vuole anche un capitolo di spesa dedicato”, rincara la dose Giuliano Tamagnini della Csdl, che ribadisce quanto già sostenuto: “la soluzione più vantaggiosa per Stato e contribuenti rimane la fideiussione di Carisp”. Si chiedono anche garanzie sul resto dei fondi pensione. “Non vogliamo rischiare 415 milioni del primo pilastro e i 45 di fondiss”, avverte il segretario della Csdl. Martedì, quindi, ci si prepara al confronto. L'ultimo incontro con il Governo sull'assestamento di bilancio risale al 18 maggio. “Da allora – dicono Tamagnini e Stefanelli – non c'è stato più nulla. Un'altra richiesta che attende risposta è quella di un proprio membro nel cda di Carisp. “Se l'intenzione è di fare di Cassa un polo pubblico del sistema finanziario dove tra l'altro dovrà intervenire con altri finanziamenti – fa presente la Csu - la sua gestione dovrà essere il più ampia possibile e non appannaggio della sola politica”. Opzione sulla quale la maggioranza sta ragionando. Al momento, però, è più concreta la possibilità che venga assegnato un membro all'opposizione. Da indiscrezioni pare che si vogliano rivedere le nomine dei membri del collegio sindacale riconoscendone uno alla minoranza. E' l'ipotesi – ci dicono - più praticabile e garantista per l'opposizione data la funzione stessa di controllo degli atti del cda. La sostituzione potrebbe avvenire nell'assemblea di metà giugno. Intanto, ieri, si è riunito il CCR. Al centro la liquidità di Asset e Carisp. Bcsm avrebbe presentato un piano ora all'attenzione del Governo.

MF

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