La lista Bonino rompe col Pd, che intanto pensa a volti spendibili da candidare
Il Pd rischia di perdere l'ennesima gamba, la lista di Emma Bonino e del Sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova, +Europa, fatica a raccogliere le troppe firme necessarie a presentarsi insieme ai Democratici, come avevano già pubblicamente denunciato, e minacciano di correre da soli. “Ho passato mesi a bussare al Viminale ma è stato un muro di gomma”, ha attaccato Della Vedova, mentre il ministro della Giustizia Orlando ritiene che debba essere dato tutto l'aiuto possibile, “a prescindere dall'alleanza – ha detto – penso che avere i radicali in Parlamento sia interesse dell'Italia e degli italiani”.
Il Pd inoltre guarda alla società civile per avere candidati credibili da spendere: Lucia Annibali, già consigliera a titolo gratuito per Palazzo Chigi a fianco di Maria Elena Boschi, è il primo nome della lista, ma si fa anche quello del professor Burioni, grande sostenitore dei vaccini, il quale però per ora non conferma dalla sua pagina Facebook.
Anche Forza Italia molto attiva, guarda ad Adriano Galliani e Alessandro Sallusti. I centristi si riorganizzano, senza Alfano che ha annunciato il suo ritiro, la ministra della salute Lorenzin crea Civica Popolare, presumibilmente sempre a fianco del Pd.
Cambiano le regole anche per il M5S: anche i non iscritti potranno candidarsi, così pure gli indagati, a meno che non emergano elementi che ledano i valori del movimento. Si profilano 100mila euro di multa ai futuri “voltagabbana”, che saranno cioè eletti coi 5Stelle salvo poi cambiare casacca in corso di legislatura.
“Non ci siamo trasformati in partito – dice la senatrice Paola Taverna – anzi, restiamo una cosa del tutto diversa e confermiamo le nostre stelle polari, la democrazia interna e il rispetto del mandato dei cittadini”.
Francesca Biliotti