M5s: il 59% della base di sì al governo Draghi; Movimento spaccato e Di Battista se ne va
Tra stasera e domenica Draghi potrebbe salire al Quirinale, sciogliere la riserva e dar vita al suo governo.
Rousseau ha deciso: sì al governo tecnico-politico guidato da Draghi. Le risposte affermative sono state il 59,3%, di certo non un plebiscito, così il voto ha palesato una spaccatura nel M5S. Il primo a chiamarsi fuori è stato Alessandro Di Battista che già in più occasioni aveva affermato la propria indisponibilità a sedere ad un tavolo accanto a Berlusconi e “tifava”, assieme a Barbara Lezzi e Danilo Toninelli - per un'astensione. Ma la spaccatura segna una crepa anche tra Grillo e Casaleggio, preannunciato da 13 parlamentari che avevano preso le distanze dal quesito proposto sulla piattaforma, definendo “mistificante”. "È stato Crimi" si era infatti premurato di precisare Casaleggio puntando l'indice contro il capo politico M5s.
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La partecipazione alla consultazione on line è stata alta: 74.537 votanti, pochi meno di quelli che nel 2019 si sono espressi sul Conte Due e il doppio di quelli del Conte Uno, nel 2018. L'esito rispecchia i "desiderata" dei vertici del Movimento, che per tutta la giornata hanno fatto in modo di rendere pubblico il loro voto favorevole a Draghi. Quel restante 40,3%, cioè i voti contrari, ha in Di Battista il portavoce più in vista. Dei circa 280 parlamentari M5s, sulla carta sono una cinquantina quelli sensibili alle sue posizioni. Ma in pochi voteranno contrari al governo Draghi, visto la promessa di attenersi alla volontà della base. Pena, peraltro, l'espulsione.
Dall'altra parte malcela un certo entusiasmo chi aveva spinto per un sì: "La responsabilità è il prezzo della grandezza - ha detto Di Maio - Oggi i nostri iscritti hanno dimostrato ancora una volta grande maturità, lealtà verso le istituzioni e senso di appartenenza al Paese". Gli ha fatto eco il presidente della Camera Roberto Fico: "Il Movimento 5 stelle ha deciso di sostenere la nascita di un governo guidato da Mario Draghi. Questa scelta è un'assunzione di responsabilità e segna l'apertura di una nuova fase in questa legislatura".
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