Riprenderanno nel pomeriggio i colloqui fra le 5 forze politiche che hanno sottoscritto l’ordine del giorno che di fatto ha segnato il passaggio per l’allargamento della maggioranza. Convergenze e condivisioni si sono registrate su molti dei punti contenuti nel documento, manca invece l’intesa sul voto estero. E’ questo, infatti, lo scoglio sul quale rischiano di arenarsi i negoziati. La Dc ha elaborato una propria proposta, Alleanza Popolare non la condivide e non nasconde il suo disappunto. Nell’incontro di oggi si affronteranno tutti gli aspetti tecnici dell’ipotesi di riforma, il nodo è quello dei cosiddetti resti, i voti cioè in esubero dal collegio riservato agli elettori residenti fuori territorio. La bozza di riforma elettorale prevede la creazione di due collegi distinti, uno per i residenti, l’altro per i sammarinesi all’estero. In questo collegio saranno eleggibili due soli candidati. Per la Dc i voti restanti andrebbero annoverati fra quelli di lista, ma Alleanza Popolare non ci sta e contesta fortemente l’impostazione. Dalle altre forze sedute allo stesso tavolo l’invito a non innalzare barricate e a non compromettere il buon esito degli incontri.
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