Maggioranza: in conferenza stampa i capigruppo fanno il punto sull'ultimo Consiglio e fissano le priorità

Definita “ostruzionistica” la strategia delle Opposizioni. Focus ora su ICEE, cogenerazione e atto organizzativo ISS. In vista della futura Legge di Bilancio una proposta: evitare l'inserimento di interventi di carattere politico

C'è chi ha parlato di “calcio d'inizio”, trattandosi del primo appuntamento con la stampa dei capigruppo della nuova Maggioranza. Unanime il rammarico per l'andamento al rallentatore della sessione di settembre; conclusasi con una moltitudine di comma inevasi. Massimo Andrea Ugolini ha posto dunque l'accento sulla necessità di mettere mano al regolamento consiliare. Prettamente politica l'analisi di Matteo Rossi; a suo avviso RF sarebbe divenuta di fatto la guida delle Opposizioni, conducendo i vari gruppi ad una “crociata” - ha detto – per bloccare l'Assestamento di Bilancio. Palese il rammarico di Giuseppe Maria Morganti per il mancato accordo su proposte riguardanti welfare, scuola, casa. Ha parlato di “strategia ostruzionistica”. E ciò nonostante la nostra ricerca di mediazioni, ha puntualizzato Gian Nicola Berti; che invoca rispetto per il mandato conferito dai cittadini. Si guarda allora al prossimo Consiglio; con decreti in scadenza su temi considerati prioritari: ICEE, cogenerazione energetica, assetto organizzativo ISS.

Già dalla prossima settimana – ha rimarcato il Capogruppo DC – inizierà un confronto con le organizzazioni sindacali e datoriali. C'è voglia insomma di superare la fase di transizione post-elettorale, ed “aggredire” finalmente il programma di Governo. Necessario, per il rappresentante PSD, trovare soluzioni per nuove entrate, affinché siano praticabili efficaci politiche di sviluppo. Il Capogruppo di Libera, dopo essere tornato sull'esigenza di riforme istituzionali, ha sollecitato progressi in ambito sanitario. Citati poi l'emergenza abitativa, il percorso europeo. Dall'esponente di AR un auspicio: che le Leggi di Bilancio tornino ad essere testi tecnici. Un “no” deciso, dunque, a quelle che definisce “leggi arlecchino”, dove confluisce “di tutto”. Appello che – a quanto pare - non è caduto nel vuoto.

Nel servizio l'intervista al Capogruppo AR Gian Nicola Berti

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