Maggioranza parla a distanza, attesa per la prossima sessione consiliare

Fra ultimatum, polemiche e contro-polemiche, l'estate si caratterizza per una forte fibrillazione politica, soprattutto in casa di Bene Comune. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il caso della Sanità, come le richieste di sostituzione immediata dei tre vertici, da un lato, e la scelta invece dell'esecutivo di governare in qualche modo la situazione, preferendo un'uscita di scena graduale, meno traumatica. Ora lo spartiacque potrebbe essere la prossima sessione del Consiglio Grande e Generale. Un banco di prova importante per la maggioranza, non tanto per gli argomenti politici in agenda, ma, piuttosto, per la tenuta della coalizione. Sì, perché ad interpretare i messaggi trasversali che i gruppi delle quattro forze che esprimono il Governo si sono mandati a più riprese nelle ultime settimane, la strada sembra piuttosto in salita. Più o meno tutti, ognuno a modo suo, hanno lasciato intendere che se le cose devono andare avanti in maniera così altalenante e sfilacciata, meglio piuttosto andare a votare. Di sollecitazioni a fare di più, al Congresso di Stato ne sono arrivate diverse e non solo dalla maggioranza; inviti a concretizzare i progetti concordati nel programma elettorale li ha fatti anche l'Associazione degli industriali, ed ora, a scadenza di mandato oramai vicina, la pressione si fa ancora più forte. Lunedì Alleanza Popolare riunirà i suoi organismi per decidere il da farsi mentre per mercoledì è stato convocato l'Ufficio di Presidenza del Consiglio Grande e Generale, che dovrà definire l'ordine del giorno dei lavori parlamentari. Forse già da quello si potrà immaginare qualcosa.

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