Maggioranza: resta da sciogliere il nodo della gestione dei giochi
Se sui temi della scuola e del giusto processo i vertici di questi giorni hanno portato consiglio e allentato le tensioni nella maggioranza, c’è un punto che rischia di diventare un nodo di difficile soluzione: quello della gestione dei giochi, o più precisamente quello che riguarda il progetto di una mega sala a Ponte Mellini. Alleanza Popolare non ci sta, a questo progetto è fortemente contraria e intende mantenere con fermezza la posizione già manifestata. L’assemblea di AP, sentiti i riferimenti del coordinatore, Mario Venturini, ha apprezzato il lavoro svolto dai propri dirigenti politici e lo sforzo per ricercare il miglior punto di convergenza sulle due questioni che avevano causato le fibrillazioni, ma sul terzo scoglio non sembrano esserci ulteriori spazi di manovra. AP ritiene la sua posizione già un punto di mediazione e non sembra disposta ad andare oltre. Se n’è parlato in un nuovo incontro fra le forze della coalizione, alla ricerca di quelle condivisioni che fino ad ora sono mancate, almeno su questo punto. AP parla di diverse visioni politiche, Sinistra Unita di una difficoltà a definire un metodo. Toni che la Democrazia Cristiana ritiene esplicativi della mancanza di coesione, di contraddizioni evidenti nella maggioranza. Il gruppo consiliare, valutando l’Ordine del Giorno che la prossima settimana segnerà i lavori parlamentari, si chiede su cosa ci si confronterà in aula, visto che i provvedimenti più attesi slitteranno. “E’ ridicolo – afferma il Capogruppo DC, Loris Francini – si cerchi di gettare sull’opposizione la responsabilità per le divergenze sul giusto processo. Foschi – aggiunge – aveva tutto il tempo per affrontare le osservazioni dell’associazione bancari, perché non l’ha fatto? Certi dubbi poi – afferma Francini – erano stati evidenziati anche in commissione. E’ evidente – conclude il capogruppo democristiano – che non è stata data la giusta attenzione al problema”. “Emergono visioni contrapposte – gli fa eco il Segretario – Pasquale Valentini,– il paese non si può governare così. Questo dimostra – aggiunge - che non si possono fare i governi su base numerica, occorre una condivisione sui contenuti e sulla visione del rapporto tra stato e cittadini”. Sulla stessa linea i Popolari che invocano elezioni anticipate e parlano di una instabilità politica che favorisce manovre speculatrici e clientelari. Il governo di centrosinistra – scrivono in una nota – ha fallito, così come aveva fallito il governo straordinario.
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