"Malattie" in calo: diminuisce l'astensione dal lavoro per motivi di salute dall'inizio dell'anno a giugno 2015
Da una parte l'ammissione in Consiglio da parte della maggioranza di un errore di interpretazione della norma da parte degli organismi preposti e che ha portato a penalizzare in maniera ingiustificata chi sta male veramente, dall'altra l'opposizione che lancia strali per la mancata abrogazione, richiesta in un apposito ordine del giorno, dell'articolo 48 della legge di bilancio 2014, proprio quello che in sostanza fa di tutta l'erba un fascio tra i cosiddetti furbetti dell'indennità e i malati gravi. In mezzo i dati per l'astensione per malattia riferiti ai primi sei mesi dell'anno che restituiscono un quadro della situazione sicuramente da valutare con attenzione. Si parte a gennaio con un totale di 18.177 giorni di malattia che a marzo diventano 15.998, per poi scendere ancora ad aprile 14.011, maggio 13.416 e anche giugno fino a 12.052 giorni. Stessa tendenza per quanto riguarda i certificati medici. Cifre che, dunque, sembrano tracciare una netta linea di demarcazione tra un prima e un dopo che le modifiche all'erogazione dell'indennità di malattia entrassero in vigore, con uno scarto di oltre duemila giorni di malattia e quasi 700 certificati in meno. “La mia sensazione – commenta il segretario alla Sanità – è che sia i medici, sia i lavoratori prestino maggiore attenzione, pur consapevole – sottolinea Mussoni – che di contro si registra un aumento delle richieste di permessi al datore di lavoro, così da non percepire la malattia al 50% della retribuzione nei primi due giorni. Resta comunque da affrontare il tema della distinzione delle malattie e l'ulteriore responsabilizzazione dei medici che certificano l'astensione dal lavoro per motivi di salute. Il memorandum siglato con i sindacati – conclude - va in questa direzione”.
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