La manovra al centro del dibattito politico italiano: sciopero generale il 6 settembre
La manovra varata dal Governo proprio non va giù alla CGIL, che continua a giudicarla “sbagliata e iniqua”. Da qui l’annuncio dello sciopero generale, che si terrà il 6 settembre. 8 ore di astensione dal lavoro su tutto il territorio nazionale. Le modalità della mobilitazione e la “contromanovra”, che la Confederazione sta ultimando, saranno illustrate domani da Susanna Camusso. A stretto giro di posta la reazione del Governo. “Nel momento in cui viviamo – ha affermato il ministro Sacconi – lo sciopero è in straordinaria contraddizione con le esigenze di sostenere la produttività, la crescita e l’occupazione”. Il portavoce del PDL Capezzone parla invece di “evidente prova di irresponsabilità”. Continuano, intanto, le discussioni nel merito della manovra, che ha iniziato il suo cammino parlamentare in Commissione bilancio al Senato. I frondisti del Popolo della Libertà continuano a ribadire la necessità di riformare le pensioni; argomento che trova il muro della Lega. “Una torta a strati indigeribile”: così il segretario del PD Bersani definisce la manovra. Poi l’accusa al Governo di non dire la verità, o per omissioni o per bugie. L’Udc chiede che il governo respinga quelli che definisce i “ricatti” della Lega, e con il Terzo Polo propone modifiche in 5 punti.
Gianmarco Morosini
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