Maratona Bilancio: non ancora trovata intesa su emendamenti. DC evoca rischio esercizio provvisorio
Giornata caratterizzata da una serie di confronti dietro le quinte, per un via libera ordinato e in tempi ragionevoli della Manovra. Dibattito acceso sul finanziamento ai partiti
Spesso solo nell'informalità è possibile ricercare mediazioni altrimenti precluse in tempi brevi. Pareva questa l'idea, per accelerare l'analisi della Manovra. Una montagna da scalare – infatti – le decine e decine di emendamenti aggiuntivi ancora sul tavolo. Buona parte della giornata se ne è andata in confronti fiume alla ricerca di una quadra; per “sfrondare” l'abnorme mole di proposte, ed individuare quelle ritenute da un lato prioritarie dalle forze di Minoranza, e dall'altro “accettabili” dal Governo. Solo formale, dunque, l'apertura della seduta mattutina; mentre a margine proseguivano i colloqui. Nel pomeriggio i consiglieri sono finalmente tornati ai propri posti, ed è ripresa l'analisi del testo, dall'articolo emendato sulle disposizioni contabili. Nel dibattito è tuttavia emersa la vera notizia: ovvero come non sia stato ancora trovato il tanto sospirato accordo. Contrariate le Opposizioni, che hanno posto l'accento su mancati accoglimenti, o rinvii a deleghe. In generale è stato sottolineato come a fronte della disponibilità a rinunciare ad una serie di emendamenti, Maggioranza ed Esecutivo non abbiano fatto la propria parte.
Il Capogruppo DC Mussoni ha auspicato non vi sia ostruzionismo; paventando il rischio dell'esercizio provvisorio. Clima teso, quando si è passati al punto sul finanziamento ai partiti; più di un milione e mezzo, nel 2024. Ma non è stato tanto questo a scaldare gli animi; quanto invece – più in generale - l'opportunità di destinare fondi pubblici ai Consiglieri che abbandonano il gruppo di appartenenza. Ne è nato un confronto piuttosto aspro, specie fra ex colleghi di partito. Inevitabile l'attenzione a simili questioni, specie in un periodo ritenuto dai più pre-elettorale. Si è poi giunti all'articolo dove si autorizza il Congresso per la stipula di finanziamenti con BCSM od istituti di credito, al fine di garantire il pareggio o sopperire ad eventuali deficienze di cassa. Agitazione, fra i banchi delle Opposizioni: è stato chiesto il motivo di una simile previsione, in un quadro di indebitamento estero. Si è parlato di “assegno in bianco”, vista l'assenza di paletti. E da più parti sono stati sollecitati chiarimenti sull'attuale liquidità. Articolo infine approvato; de facto era l'ultimo della Finanziaria; se non fosse per gli oltre 120 emendamenti aggiuntivi predisposti dalle forze di Minoranza. Iniziata la trattazione; sarà un percorso molto lungo, sempre non si trovi nelle prossime ore un'intesa.
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