Una visita breve ma che sottolinea la volontà dei due stati e governi di consolidare l’attiva collaborazione esistente. Cosi’ il segretario Berardi ha presentato Marcello Pera ai Capitani reggenti. Facendo riferimento anche all’accordi di cooperazione economica che potra’ condurre, per il responsabile agli esteri, a nuove opportunità di sviluppo economico e sociale e sostenere il processo di inserimenti di San Marino nella comunita’ internazionale. Sono poi i capi di stato a salutare l’ospite, e ricordare come la sua visita sia di buon auspicio alla rapida conclusione della trattativa tra i due stati, Giuseppe Arzilli e Roberto Raschi hanno poi sottolineato l’autorevole testimonianza del presidente del senato, nella tutela e valorizzazione delle radici storiche , culturali e spirituali della comune civiltà europea sia nell’ambito del suo incarico istituzionale che attraverso il dialogo ininterrotto con il mondo culturale e politico, italiano ed europeo. Anche la repubblica, - ha detto la reggenza – si riconosce pienamente in queste radici comuni e attraverso le stesse guarda all’Europa unita, consapevole che il futuro dell’ Europa risiede nel suo passato, nelle sue radici cristiane, retaggio ancora oggi vivo ed operante non solo sul piano religioso ma anche e soprattutto civile. Il discorso si è concluso con gli auguri natalizi, ricambiati dal Presidente del Senato. La mia visita, ha detto Pera, dimostra la bontà e saldezza delle nostre relazioni nel contesto bilaterale, europeo e internazionale. “esprimo ammirazione per la vostra antichissima e nobilissima democrazia e per la tenace difesa della sua indipendenza nel corso dei secoli”. poi l’apprezzamento per l’accordo Ecofin a conferma della vocazione europea di san marino, e delle comuni tradizioni storiche, religiose e culturali. Per Il presidente del Senato, il rifiuto di inserire il richiamo alle origini giudaico – cristiane nel trattato costituzionale e’ spia di uno stato d’animo incerto e arrendevole dell’Europa, come se si vergognasse della propria identità. Al contrario – ha concluso Pera – una Europa forte e fiera potrà accettare e integrare le diversità frutto dell’allargamento dell’unione ad altri paesi. In conclusione il richiamo ai valori di liberta’ e democrazia e soprattutto all’imponente sforzo che si sta facendo in Afghanistan e Iraq per favorire la rinascita di stati e popoli a lungo soggetti a regimi dispotici e sanguinari.
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