Marco Podeschi auspica nuova fase politica
Gli indicatori economici, lo stallo dei rapporti con Roma e un logoramento evidente dell'attività' di Governo sono fattori inequivocabili che concorrono a peggiorare oltremodo la situazione. La disoccupazione, specialmente quella giovanile, galoppa verso percentuali mai toccate. In ragione di tutto questo, da oltre un anno, invitiamo la maggioranza a trovare le ragioni della solidarietà' nazionale attraverso un governo di emergenza.
Non per fare ammucchiate inutili - prosegue la nota di Podeschi - ma per allargare una base consigliare capace di sostenere provvedimenti impopolari.
L' UPR propone una fase di decantazione che, nel contempo, potrebbe rimodellare un sistema politico assolutamente consunto e sfibrato nonostante le novità' segnate dalla legge elettorale.
Un sistema politico disconnesso con il sentire della cittadinanza, incapace nel fornire punti di riferimento solidi alla opinione pubblica.
In questa legislatura abbiamo assistito ad un certo movimentismo nel campo delle forze socialiste e progressiste.
Vi sono stati alcuni percorsi di aggregazione.
Alcuni abortiti - come la "costituente socialista" - altri che pare stiano andando verso la conclusione come quello avviato tra NPS e PSRS.
Nel campo del centro democratico moderato e riformista le situazioni sono più complesse anche perche' ancora segnate da veti e personalismi.
In questi giorni abbiamo ascoltato con attenzione le parole del Presidente della Democrazia Cristiana rivolte alla nostra forza politica. Il portavoce prosegue dicendo che l'UPR si e' proposta - sin dalla sua nascita - come punto di riferimento per i moderati, cattolici, laici e riformisti senza la volontà' di rappresentare in alcun modo una esclusiva.
Ci ritroviamo - e non poteva essere diversamente - in un sistema democratico e pluralista dove gli elettori possono ritrovarsi all'interno di una pluralita' di scelte.
Se pero' - come dice Lonfernini - vi e' il dovere di caratterizzare maggiormente l'identità delle forze moderate e di riunirle all'insegna di una solidarietà politica la più larga possibile occorre pero' liberarsi da certi pregiudizi rompendo ogni tipo di schema logoro giocando una partita apertamente a carte scoperte.
Lo sfaldamento e la crisi latente dei due "poli" è un segno evidente.
Cosi' come appare curiosa la posizione di chi, nellla maggioranza, sostiene naturale l'allargamento della maggioranza al principale partito di opposizione che, sulla costruzione di una alternativa politica, ha scommesso tutto negli ultimi 5 anni ottenendo le proprie fortune (o forse sfortune!?) politiche.
Per l'UPR solo mettendo in atto un'iniziativa davvero nuova e straordinaria attraverso un nuovo patto tra giovani generazioni politiche si potra' aprire una nuova fase.
Solo in questo si potrebbe forse tentare di mettere in piedi un percorso di confronto serio, corretto e soprattutto alla luce del sole "mettendoci la faccia".
Nonostante la drammaticità' del momento siamo a un passaggio importante della vita politica che potrebbe segnare - in maniera nuova - il percorso dei prossimi anni.
Per farlo occorre certamente coraggio ma - da solo - non basta.
Occorre anche la volontà' di saltare alcuni logori schemi che una parte di politica pare ancora - purtroppo - restia a mollare.
La nostra proposta - ad esempio - sul voto palese va proprio nella direzione di troncare certi giochetti trasversali.
Ottenere, prima possibile, un sostegno consigliare su questo passaggio sarebbe un banco di prova interessante.
Non solo per vedere chi ci sta ma anche per spuntare le unghie ai soliti noti che, pur di sopravvivere, piegano le istituzioni a loro comodo.
Tentare di scardinare questa tradizione trasversale, perpetuasi negli ultimi due decenni, potrebbe non solo permettere di rinnovare la politica ma anche aprire scenari che oggi sono ritenuti fantapolitici.