Marco Podeschi: "Cerimonie istituzionali, svilita l'essenza"
La cerimonia d’insediamento degli Eccellentissimi Capitani Reggenti è un esempio mirabile di come le cerimonie istituzionali nel nostro Paese rappresentino la vera essenza storica e culturale della Repubblica di San Marino. Essenza che a mio avviso negli ultimi anni è stata svilita per ragioni di difficile comprensione. Qualcuno parla di ragioni di stato, altri per ragioni diplomatiche, qualcuno parla addirittura di motivi legati a scelte di politica estera. Fatto sta che l’evento, nella sua perfezione organizzativa, è diventato ostaggio di protocollo e di severi funzionari che hanno allontanato la manifestazione del cambio della Reggenza dalla popolazione. Lontananza in parte attenuata dal servizio della televisione di Stato che riesce, con attenzione, a mostrare ogni fase della cerimonia. Lontananza che è però palpabile e visibile. Sono sempre meno sammarinesi che partecipano alla manifestazione che è ormai incentrata su ospiti stranieri che vanno dai rappresentanti diplomatico consolari, a invitati delle varie Segreterie di Stato ai rappresentanti delle forze dell’ordine del circondario. Tanti invitati che confinano a ruoli di semplici spettatori, fuori dal Palazzo o in piedi in Pieve, i cittadini sammarinesi. Uno zelante cerimoniale, improntato a regole che difficilmente sono comprensibili per i comuni mortali, lascia da parte i sammarinesi che ormai si rassegnano a vedere distrattamente la cerimonia in TV e ricordano il 1 aprile o il 1 ottobre come una semplice festività in cui organizzare gite fuoriporta. Ma perché allora, molto semplicemente non si pensano a iniziative per avvicinare i cittadini e magari i bambini a una cerimonia che rappresenta l’essenza stessa della nostra democrazia. Perché il protocollo ormai autoreferenziale non é innovato concedendo la possibilità ai cittadini di partecipare alla cerimonia a Palazzo magari organizzando eventi didattici con al centro i più giovani. Ritengo sarebbe una concreta possibilità di approfondire sul campo gli studi di storia e istituzioni sammarinesi e di rendere un po’ più sammarinese una cerimonia istituzionale ormai confezionata a solo uso e consumo di ospiti esteri, sottratta ormai completamente ai cittadini della nostra Repubblica. Le possibilità – essendo una cerimonia che si ripete ogni sei mesi – penso ci siano e forse sarebbe un piccolo atto per mettere il cittadino al centro della vita istituzionale della nostra Repubblica.
Comunicato stampa Marco Podeschi (UPR)
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