Mario Monti: "Per uscire dalla crisi non esistono scorciatoie"
Il professore trascorre il suo primo 25 aprile da premier in Via Tasso a Roma. Da questo luogo simbolo della lotta al nazifascismo, Monti lancia all’Italia un nuovo appello: "Riusciremo a superare le difficoltà economiche e sociali se tutti, forze politiche, economiche, sociali e produttive, lavoreremo nell'interesse del paese e del bene comune". Riproducendo, insomma, quell’unità e un “cambiamento dei modi di vivere e di pensare” analoghi a quelli che hanno portato alla liberazione del Paese da fascismo e nazismo. Le parole del presidente del Consiglio, che a breve si recherà a Mosca per un bilaterale con Putin e per tutta la giornata ha intrattenuto contatti con Berlino in vista della riunione sulla crescita, domani a Bruxelles, raccolgono consenso unanime, ma non piacciono alla Cgil. Alla vigilia del voto del Parlamento del Def, dal comizio per il 25 aprile a Milano il segretario Camusso lancia una pesante bordata contro l’inquilino di palazzo Chigi: "Monti non sta facendo un buon lavoro, perché ha annunciato un programma di rigore, equità e crescita e vediamo solo il rigore", dice. "Non vediamo equità nei provvedimenti; e soprattutto non vediamo crescita e lavoro".
Da Roma Francesco Bongarrà