4 giorni di incontri diplomatici a stretto contatto con una realta’, quella del conflitto mediorientale, di difficile soluzione. La delegazione sammarinese ha ripercorso in una conferenza stampa le motivazioni della missione supportata dall’associazione 'progetto sorriso': l’ordine del giorno approvato in Consiglio e il voto in sede ONU contro la costruzione del muro nei territori. Tito Masi ha ricordato gli incontri sia con i rappresentanti politici israeliani, alla Knesset, sia con quelli palestinesi, in primis il neo presidente dell’ autorità nazionale Abu Mazen e ancora i colloqui con esponenti religiosi come il patriarca latino di Gerusalemme e il nunzio apostolico Mons. Sambi. San marino ha ribadito la propria condivisione per la creazione di uno stato palestinese autonomo cosi’ come il diritto alla sicurezza degli israeliani, ai quali non e’ mancata la critica per la costruzione del muro. Necessario per i 3 consiglieri un intervento concreto della comunita’ internazionale nel dialogo di pace. Non e’ mancato un accenno sul fronte diplomatico: 'la nostra visita e’ la dimostrazione di come potrebbe essere fatta la politica estera del nostro paese – ha detto Mario Venturini – cioe’ una missione conoscitiva per capire le ragioni degli uni e degli altri'. In conclusione una frecciata al segretario Berardi al quale chiede piu’ visite diplomatiche e meno alle comunità sammarinesi all’estero, 'che vanno comunque fatte' - conclude Venturini. Una politica estera che ribadisca la neutralita’ di San Marino e’ l’auspicio anche di Fausta Morganti: 'Il nostro parlamento - dice - ha un ruolo e credo debba svolgere una missione di dialogo tra le nazioni con impegno in campo internazionale non solo per risolvere problemi economici'. Infine un ringraziamento a 'Progetto Sorriso'. Il presidente Cinzia Casali ha ribadito che la sua e’ una associazione non schierata e che si batte solo in favore dei bambini. Impegno che nasce dal coinvolgimento del cuore e che ora si allarghera’ al progetto di educazione alla pace. In conclusione la richiesta che San Marino, proprio per neutralita’ e indipendenza, sia di esempio ai popoli in lotta affinche’ si faccia sentire la forza del diritto piuttosto che il diritto della forza.
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