Matrimoni e residenze, il peso di due 'aperture' importanti per San Marino
Le coppie dello stesso sesso potranno sposarsi a San Marino se si tratta di stranieri. In Consiglio Grande e Generale passa con 25 voti a
favore, 20 contrari e 5 astenuti l'emendamento alla legge di bilancio presentato da Dim che, con l'obiettivo di incentivare il turismo matrimoniale sul Titano, di fatto promuove le unioni gay. Ora il governo dovrà elaborare una proposta di legge per recepire l'emendamento nella legge di bilancio 2017-2018. Il matrimonio tra coppie dello stesso sesso sarà permesso solo a cittadini stranieri;
altra cosa è il progetto di legge di iniziativa popolare per le unioni civili, sostenuto da oltre 280 firme e depositato tre giorni fa al Consiglio Grande e Generale da Valentina Rossi. L'approvazione dell'emendamento in questione tuttavia, su cui il governo ha lasciato libertà di voto, è considerato un passo in avanti verso la promozione delle unioni tra persone dello stesso sesso. Tanto che l'Aula ha accolto con un applauso l'okay del Consiglio.
Altra piccola rivoluzione: l'apertura ai frontalieri nella concessione delle residenze, che potrà essere ottenuta sulla base del rapporto lavorativo. Fissati alcuni requisiti che riguardano anzianità e continuità lavorativa: almeno 15 anni, a tempo indeterminato, ed al massimo 20 all'anno. Apertura netta nell'indirizzo tracciato, se pur graduale il percorso: sarà il Congresso di Stato a dettagliare la normativa attraverso un decreto delegato da elaborare entro la fine del 2018.