I medici ospedalieri sammarinesi minacciano lo sciopero
Tanto tuonò che piovve. I malumori che serpeggiavano tra i medici ospedalieri sammarinesi erano cosa nota. Adesso il malessere li ha portati a costituirsi in Associazione e a minacciare lo sciopero. Il problema più antico è quello del precariato che incide non solo sulla vita di chi è direttamente coinvolto ma anche sull'organizzazione dei servizi erogati dall'Is. Da troppo tempo si discute il piano del fabbisogno ma anche questo, scrive l'Asmo, lascia aperti diversi problemi. Negli ultimi anni l'Iss ha attivato una serie di contratti e collaborazioni che sanciscono evidenti disparità di trattamento. A parità di mansioni, ruolo e profilo professionale l'Associazione registra vere e proprie ingiustizie che sintetizza nella “mancanza di qualunque riconoscimento anche di carriera”. Una assoluta e ingiustificata disparità di trattamento, denuncia l'Asmo, che non trova fondamento giuridico e viola i più elementari principi del diritto del lavoro oltre che quelli costituzionali. Ingiustificabile, si legge nella nota, la strada di contratti molto diversi economicamente solo per “incentivare” il professionista esterno ad accettare di lavorare a San Marino mentre il medico residente – che potrebbe fare scelte di vita fuori territorio – non accede a questi incentivi. In attesa del sospirato piano del fabbisogno si chiede il risconoscimento della professionalità acquisita anche sul campo e dell'anzianità di servizio e si ricorda che – a proposito di stipendi – ci sono servizi che prestano la loro attività ben oltre gli orari stabiliti dal contratto: oltre 1.300 ore di straordinario effettuate e non pagate per il gruppo medici della chirurgia nel 2013 e circa 2.000 ore in esubero non retribuite per il gruppo di medicina interna nel 2014. In una situazione che viene definita “quasi emergenziale”, i medici ospedalieri ricordano di non aver mai fatto mancare il loro supporto. Ma, ripetono, l'unicità e l'essenzialità dei servizi medici impongono di separare i loro problemi da quelli di ogni altro settore pubblico. Di qui la richiesta di adottare, con procedura d’urgenza, il Piano del Fabbisogno nei limiti e con le modalità concordate tra la Direzione dell'Iss e i Responsabili dei vari servizi Ospedalieri, di stabilizzare il personale medico precari, di riconoscere il maturato economico acquisito e quello corrispondente all’inquadramento giuridico effettivo, eliminando ogni disparità. E in attesa del Piano, concludono, va eliminata ogni disparità economica e normativa tra i lavoratori del settore medico-ospedaliero. L'Associazione chiede anche di poter partecipare ai tavoli di confronto per essere costantemente aggiornata rispetto all’evoluzione di questi problemi e per contribuire alla realizzazione di un obiettivo che – ricordano – è comune e che vuole la maggiore efficienza possibile nell’erogazione dei servizi sanitari. La risposta della politica è stata pressochè immediata. Ieri pomeriggio il governo e tutta la maggioranza ha incontrato l'Asmo assicurando emendamenti già in questa legge di Bilancio per fare uscire i medici dall'ingabbiamento in cui oggi li costringe la Pubblica Amministrazione ed evitare così lo scontro.
Sonia Tura
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