Meeting: Mauro, missioni all'estero vanno rinnovate
Sul campo, la menomazione che resta, nel corpo del caporal maggiore Monica Contraffatto - ruolo d'onore dei bersaglieri - ma ci sono altre ferite che segnano, e le riaprono le parole del maggiore Giuseppe Amato, Ufficiale dell'Esercito italiano: disegna “la paura, l'indignazione per la morte di un bambino o di un collega, i soprusi e le violenze, di un cuore che si stringe nella bellezza del pianto del cielo o per quello di un bambino che ha perso il suo aquilone”.
L'Afghanistan, dall'esperienza che segna, alle riflessione sulla natura e le finalità delle missioni di pace italiane, nelle tre parole d'ordine indicate dal generale Luciano Portolano del comando operativo del vertice interforze: “sicurezza, sviluppo, ricostruzione”, ma anche rispetto di credo e cultura.
Sulla prosecuzione della missione il ministro alla difesa Mario Mauro: “Vale la pena stare là anche a costo della vita; 20 anni da quando siamo in Bosnia, nel 2014 terminerà la missione ISAF in Afghanistan, dopo oltre 10 anni, sono processi lunghi, ma stabilizzare i conflitti ha impatto positivo per il nostro paese”. A margine il caso marò con il no italiano alla richiesta indiana di interrogare in Kerala i 4 fucilieri testimoni dei fatti dell'Enrica Lexie.
[Nel video, le interviste a Monica Contraffatto, caporal maggiore, ruolo d'onore dei bersaglieri; Gen. Luciano Portolano, comando operativo vertice interforze; Mario Mauro, Ministro per la Difesa]
Annamaria Sirotti