Messaggio degli Ecc.mi Capitani Reggenti in occasione del 70° anniversario della Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo
Dalle macerie del secondo conflitto mondiale, che aveva colpito e coinvolto il mondo intero, dagli orrori dei campi di concentramento, nacque l’esigenza di affermare l’impegno per il pieno rispetto della condizione umana con un atto che sancisse apertamente e senza riserve la tutela dei diritti umani.
Con questo atto, i Paesi firmatari hanno definito valori e principi irrinunciabili che avrebbero dovuto guidare il percorso futuro dell’umanità, garantendo la realizzazione di condizioni di giustizia ed equità e una convivenza pacifica tra uomini e popoli.
Un messaggio importante, di responsabilità collettiva per la comunità internazionale e per i singoli Stati, chiamati ad accogliere e a dare applicazione concreta a tali principi, ma anche a promuovere una cultura dei diritti sempre più condivisa e fatta propria da ogni singolo cittadino.
Da allora, le condizioni di povertà, le discriminazioni, le ripetute violazioni dei diritti ci confermano, quasi ogni giorno, che è ancora lungo il cammino da compiere e che il rispetto dei diritti resta un traguardo non ancora raggiunto in tanti parti del mondo e, anche nei paesi di più antica e consolidata democrazia, una conquista da considerarsi mai acquisita per sempre.
Soprattutto nei periodi di maggior difficoltà, nei passaggi storici più delicati e complessi, più forte è il rischio che la Dichiarazione resti una mera enunciazione di ideali e principi, distante dalla coscienza e pratica quotidiana e che, dinnanzi ad un diritto calpestato e negato, nessuna voce si levi a difesa della vita e della dignità dell’essere umano.
E’ pertanto importante che questo anniversario diventi occasione per una rinnovata consapevolezza sul rispetto e sulla tutela dei diritti umani come nucleo centrale della democrazia, della legalità e dello stato di diritto. Questa ricorrenza deve anche rappresentare uno stimolo e un’occasione per contrastare quell’indifferenza le cui tragiche conseguenze, purtroppo, ci sono state tristemente mostrate dalla storia del secolo scorso. Nel confermare la costante attualità della Dichiarazione dei diritti dell’uomo e dell’impegno cui ci sollecita, è opportuno riflettere anche sull’esigenza di garantire un’adeguata tutela di quei diritti che i rapidi e profondi mutamenti degli ultimi settanta anni pongono oggi con sempre maggior urgenza al centro della nostra attenzione: il diritto delle nuove generazioni ad un pianeta ancora in grado di assicurare condizioni di vivibilità, il diritto ad una informazione libera e priva di condizionamenti che possa autenticamente
rappresentare uno strumento per una partecipazione consapevole alla vita del proprio Paese e della propria comunità.
Confidiamo che possa sempre più affermarsi una cultura di salvaguardia e promozione dei diritti, così da portare l’umanità intera a compiere significativi passi verso ulteriori traguardi di civiltà.