Il messaggio di fine anno della Reggenza
La consultazione elettorale svoltasi lo scorso novembre è stato sicuramente uno dei momenti istituzionalmente più significativi dell’anno che sta per terminare. L’ampia partecipazione dei cittadini ha confermato, ancora una volta, l’alto senso civico dei sammarinesi nel porsi verso questo passaggio fondamentale della vita democratica del nostro Stato. L’auspicio che oggi formuliamo per il bene del nostro Paese e della nostra collettività è che quanti sono stati chiamati a rappresentare il Popolo, nel rispetto dei loro ruoli e delle loro funzioni, siano sempre impegnati fattivamente per dare risposte chiare alle legittime aspettative dell’intera popolazione e per recuperare quel necessario rapporto di fiducia tra i cittadini e le Istituzioni. I cittadini sapranno certamente guardare con attenzione, senza pregiudizi, alle prove che le forze politiche sapranno dare della loro capacità di rinnovarsi e di assolvere alla funzione insostituibile e loro propria di prospettare e perseguire soluzioni per i problemi di fondo del Paese. Il nuovo Esecutivo, da poco insediatosi, dovrà subito confrontarsi su temi di grande delicatezza e rilevanza per il nostro Paese: ci attendiamo che possa attuare il proprio programma per poi, serenamente, rimettersi al giudizio degli elettori alla fine di questa legislatura. Nel rivolgervi questo augurio, care concittadine e cari concittadini, non ignoriamo la forte preoccupazione – un sentimento che accomuna tutti Noi - nel guardare l’anno che sta per iniziare, un anno che, per quanto impegnativo possa essere, dobbiamo saper affrontare con animo solidale, fermo e fiducioso.
Oggi abbiamo la necessità di guardare con coraggio la realtà e di confrontarci con i suoi aspetti più critici, ma anche con una grande fiducia nelle potenzialità e nella capacità della Repubblica di riuscire a superare l’attuale situazione di criticità e di recuperare appieno sulla scena internazionale quel rispetto, quella credibilità e quella dignità che ci ha sempre contraddistinto nei secoli. Al di là di quanto i principali indicatori socio-economici possono evidenziare, una piccola comunità come la nostra ci pone quotidianamente e personalmente a contatto con le crescenti situazioni di disagio e di precarietà di numerose famiglie, di lavoratori che hanno perso o vedono a rischio il proprio posto di lavoro, con le ansie e le incertezze dei giovani nella difficile ricerca di una prospettiva di lavoro. Alle nostre concittadine ed ai nostri concittadini che stanno pagando il prezzo più alto di questa complessa fase storica e che faticano maggiormente a guardare con fiducia al futuro, oggi esprimiamo, con la nostra vicinanza, il nostro convinto sostegno all’impegno teso ad individuare con urgenza strumenti efficaci e soluzioni concrete a favore delle classi più deboli e delle famiglie più bisognose. Le Istituzioni, il Governo e le parti sociali dovranno con urgenza farsi carico di questa drammatica realtà, ispirandosi a criteri di equità e solidarietà, con la consapevolezza che solo attraverso un confronto costruttivo ed il più ampio coinvolgimento e contributo di tutti i cittadini si potranno ricercare - e questo in sostanza è ciò che preme a tutti noi – le soluzioni migliori a questo così come ad altri seri problemi del nostro Paese.
E ciò significa porre mano a riforme e a scelte anche difficili, talvolta impopolari, ma che non possono essere più rinviate senza mettere a rischio la stabilità finanziaria, quello stato sociale che ha raggiunto nel nostro Paese livelli molto elevati, la stessa coesione sociale nonché la possibilità di costruire su fondamenta più solide e sane lo sviluppo futuro del nostro Paese. Pensiamo alla riforma fiscale, alle politiche di contenimento delle spese e di reperimento di nuove entrate, a misure finalizzate a sostenere la crescita del comparto produttivo ed a incentivare settori importanti, strategici per la nostra economia, come l’industria, il turismo, l’artigianato ed il commercio - così come misure finalizzate ad aumentare la competitività e l’attrattività del nostro sistema Paese e a recuperare la fiducia degli investitori, nel pieno rispetto degli standard internazionali di trasparenza. Dobbiamo difendere il nostro sistema produttivo fatto di realtà forti, sane e laboriose, di imprenditori che hanno intrapreso con successo la strada dell’innovazione, della ricerca e del rischio nel mercato globale. Garantiremo pertanto il più ampio sostegno delle Istituzioni a quel sistema di economia reale che ha consentito a questo Paese di progredire e che ha creato occupazione, reddito e benessere diffuso anche per molte famiglie non residenti nel nostro territorio. Si dovrà altresì procedere al completamento del quadro normativo in materia di lotta alla criminalità organizzata, affinché il nostro Paese, oggi pienamente inserito in un percorso virtuoso di trasparenza e legalità, possa rivelarsi meno vulnerabile e più attrezzato nell’attività di contrasto a tali fenomeni.
In un momento così delicato, lo sviluppo della nostra Repubblica presuppone rapporti chiari e definiti con gli altri Stati, soprattutto con l’Europa e più in particolare con la vicina Repubblica Italiana, cui ci unisce un legame privilegiato di amicizia e stretta cooperazione. Anche se il 2012, per le vicende che conosciamo, non si conclude, come tutti abbiamo auspicato, con la ratifica dell’accordo contro le doppie imposizioni fiscali, l’accelerazione imposta in questi giorni all’iter ci può rassicurare relativamente alla possibilità di una definitiva uscita del nostro Stato dalla black list. Un’attenzione particolare da parte della Repubblica Italiana che rappresenta un ulteriore, importante riconoscimento dei grandi sforzi compiuti in questi anni dal nostro Paese e la testimonianza del nuovo clima di collaborazione, fiducia e rispetto dell’amica Nazione italiana nei confronti della nostra Repubblica. Un rinnovato atteggiamento che conferma anche la profonda consapevolezza di quanto il nostro Stato possa rappresentare per le regioni limitrofe e per l’Italia intera una ricchezza ed una preziosa risorsa. Sono queste, riteniamo, le basi da rafforzare per dare vita ad un nuovo modello economico che possa offrire alla nostra comunità nuove prospettive di benessere, quel modello che riteniamo possibile e la cui realizzazione non dipende solo da chi ha la responsabilità di governo ma anche dall’iniziativa e dal contributo di molti. Se la presenza di una pluralità di forze politiche è vitale per ogni Paese democratico, non dobbiamo dimenticare che la società esprime ulteriori aggregazioni che misurano la maturità di una società moderna e pluralista.
Saremo tanto più forti, infatti, quanto più riusciremo a fare sistema, presentandoci al mondo con la nostra identità di Stato, ricco di cultura e di tradizioni così come di spirito di iniziativa e di innovazione. E ci dà fiducia la ricchezza delle risorse umane e morali di cui il nostro Paese dispone, che si esprime in molteplici iniziative culturali e sociali, così come nel volontariato e nell’associazionismo laico e religioso che testimonia la dedizione e l’impegno di uomini e donne che, in modo silenzioso e discreto, portano avanti un’importante azione nei confronti di quanti vivono in condizioni di difficoltà. Nelle tante iniziative di solidarietà, i Sammarinesi stanno dimostrando tutta la capacità di esprimere non solo progetti concreti, ma indicazioni culturali che sono anche messaggi significativi per la politica. Le giovanissime generazioni d’oggi rappresentano il futuro della nostra Repubblica, e pertanto la nostra più preziosa risorsa. E ciò significa che lo Stato ha il dovere di tutelarli, di coltivare e valorizzare le loro intelligenze, attraverso adeguati percorsi di formazione e opportunità concrete di mettere alla prova le loro capacità, le conoscenze ed i valori che hanno acquisito a scuola, in famiglia e nella società. Esortiamo i nostri ragazzi a non scoraggiarsi di fronte all’incertezza, a partecipare attivamente ed in tutti i modi possibili alla vita della nostra comunità, portandovi forze ed idee più giovani, contribuendo a rinnovarla, a migliorarla culturalmente e moralmente, a deciderne le sorti future.
Concludendo queste nostre riflessioni, non possiamo trascurare un riferimento alla grande importanza che riveste la famiglia come nucleo fondamentale della società e nel difficile passaggio che viviamo, come principale ammortizzatore sociale.
La famiglia riflette le potenzialità che una società è in grado di esprimere: occorre valorizzarla, difenderla e porla al centro di piani di sostegno e di tutela che ne tengano debitamente conto. Il nostro pensiero è rivolto anche alle persone anziane, che sono un impareggiabile fonte di esperienza e di saggezza ed un patrimonio di affetti e di attaccamento al Paese che dobbiamo salvaguardare, custodire e promuovere. Ci auguriamo che non venga mai a mancare la riconoscenza della nostra comunità nei loro confronti e che possano quindi sempre trovare all’interno della famiglia e della società rispetto e comprensione, a coronamento dell’impegno da loro offerto negli anni lavorativi. La situazione – ne siamo profondamente consapevoli – è complessa, senz’altro una delle più impegnative dei tempi moderni e deve sollecitare tutte le forze politiche, sociali e culturali a reagire con orgoglio e dignità, a proporre, a decidere, ad operare con coraggio e lungimiranza, facendo leva sui punti di forza e sulle più vive energie di cui disponiamo, senza abbandonarsi alla sfiducia. Siamo convinti che la nostra popolazione ovunque residente saprà unire le forze, ritrovare quel senso di un comune destino e quella volontà di riscatto che in altri momenti cruciali della nostra storia ha saputo esprimere.
Facciamo sì che la crisi possa costituire un’occasione per far crescere il nostro Paese come una società basata sulla solidarietà e sulla trasparenza, sulla conoscenza, sulla piena valorizzazione del nostro capitale umano e del nostro patrimonio storico culturale ed ambientale, con l’orgoglio di conservare per il mondo un esempio unico di Stato che ha saputo attraversare i secoli nel rispetto dei principi di libertà e di democrazia. Carissime concittadine e carissimi concittadini, al termine di questo saluto desideriamo ringraziarVi per il cortese ascolto e porgere a Voi che risiedete in territorio ed a Voi che vivete lontani dalla patria facendo onore al nostro Paese nel mondo, l’augurio più affettuoso e cordiale di serenità e benessere per il Nuovo Anno.
Gli Eccellentissimi Capitani Reggenti Teodoro Lonfernini e Denise Bronzetti