Care concittadine e cari concittadini,
a conclusione dell’anno, come ormai gradita consuetudine, desideriamo rivolgere a tutti Voi un cordiale ed affettuoso augurio per il 2009.
In questa occasione è naturale richiamarsi a quanto avvenuto, tracciare un bilancio degli eventi più significativi che hanno caratterizzato l’anno ormai trascorso e provare a riflettere sulle aspettative, le scelte e i progetti con i quali il nostro Paese dovrà misurarsi fin dai prossimi mesi.
La consultazione elettorale dello scorso novembre, effetto principale della instabilità che ha caratterizzato per troppo tempo la politica del nostro Paese, è stata sicuramente il momento più importante del 2008 e l’ampia partecipazione dei cittadini ha confermato, ancora una volta, l’alto senso civico dei sammarinesi nel porsi verso questo passaggio fondamentale della vita democratica del nostro Stato.
L’auspicio oggi è che coloro che sono stati chiamati a rappresentare il Popolo, indipendentemente dalla loro collocazione e funzione, sappiano affrontare questo onere nella piena consapevolezza che tutte le forze politiche debbono sentirsi ugualmente impegnate per il bene comune, con profondo senso dello Stato e un solenne vincolo di lealtà verso il Paese.
Ci troviamo infatti in un tempo particolarmente delicato sia rispetto alle esigenze interne, sia alla situazione internazionale; un momento che richiede uno sforzo comune per fare ritrovare credibilità al Paese e affermare l’aspirazione di confrontarsi in modo paritario con gli altri Stati.
La crisi economica di tutto il mondo occidentale, aggravata dalla ormai ineluttabile globalizzazione dell’economia mondiale, rende più incerto il futuro anche del nostro piccolo Paese; tutta la classe politica dovrà quindi obbligatoriamente trovare la capacità di aprire un dialogo costruttivo per poter fronteggiare le difficoltà presenti e che si presenteranno e le cui ripercussioni minacciano di colpire soprattutto le fasce più deboli della nostra popolazione.
In particolare, ci preme evidenziare l’attenzione che si dovrà avere nei confronti dei giovani, ai quali sarà indispensabile fornire una preparazione adatta al loro ingresso nel mondo del lavoro; in una comunità piccola, ma ancora privilegiata come la nostra, dovrebbe essere possibile offrire percorsi di formazione che garantiscano alle ragazze e ai ragazzi di saper competere con i loro coetanei di altri Paesi con le stesse capacità e usufruendo delle stesse opportunità.
Allo stesso tempo, ci auguriamo che non vengano trascurati ed emarginati le concittadine e i concittadini più anziani, coloro che possono e debbono trascorrere serenamente e attivamente questa ancora fruttuosa fase della vita a coronamento del loro impegno offerto, negli anni lavorativi.
In un momento così difficile, l’equilibrato sviluppo della nostra Repubblica non potrà realizzarsi se non attraverso rapporti chiari e definiti con gli altri Stati, soprattutto con l’Europa e più in particolare con la vicina Italia, con la quale è necessario ripristinare un dialogo aperto, consolidare e riaffermare accordi di buon vicinato, nel rispetto e attenzione alle peculiarità statuali dei due Paesi. Ci auguriamo che il nuovo anno possa vedere, al più presto, la realizzazione di un nuovo proficuo accordo nell’interesse e con soddisfazione reciproca.
Il prossimo anno dovrà inoltre, e necessariamente, essere dedicato alle iniziative e alle attività in grado di valorizzare l’ingresso di San Marino nel Patrimonio Mondiale dell’UNESCO; il 7 luglio di questo 2008, infatti, è stato riconosciuto al nostro Paese il privilegio di essere annoverato tra i beni da conservare. Dovremo saper meritare questo onore, essere più attenti e solerti nel salvaguardare le nostre antiche, originali Istituzioni e porre maggiore attenzione al nostro ambiente, che negli ultimi anni abbiamo sconsideratamente e improvvidamente deturpato.
Questa nostra raccomandazione è rivolta ai politici, ma anche agli imprenditori, alle agenzie commerciali e turistiche che operano in Repubblica. Tutti i cittadini dovranno sentirsi artefici di questo obiettivo a salvaguardia delle caratteristiche del nostro Paese, orgogliosi di conservare per il mondo un esempio unico, così come è stato custodito nei secoli e consegnato integro dai nostri predecessori.
Il patrimonio di storia, istituzioni e leggi e la particolarità del nostro Stato indipendente e democratico che hanno trovato lusinghiero riconoscimento internazionale, potranno darci maggiore visibilità nel mondo e offrire la possibilità di dialogare e dare il nostro contributo nei rapporti con tutti i Paesi, anche quelli più lontani e di diversa cultura.
Care concittadine e cari concittadini,
all’inizio del nostro intervento abbiamo posto l’attenzione alla criticità del momento dal punto di vista economico, ma non possiamo dimenticare che, anche in queste ore, in molti Paesi del mondo si sta combattendo, prima che con le ricette antirecessive, con il fragore e l’orrore delle armi; la pace è ancora, per troppe popolazioni, un bene da conquistare e purtroppo sembra tuttora una meta lontana e irragiungibile.
Ci sono guerre delle quali abbiamo contezza perché documentate dai media che ce ne forniscono ampi resoconti, ma ci sono ostilità e conflitti, spesso sottaciuti o dimenticati, che non fanno notizia e che, comunque, non mietono meno vittime, soprattutto tra le fasce di popolazioni più inermi e innocenti.
Proprio in queste giornate, nelle quali il messaggio di pace e fraternità viene, nei Paesi occidentali, rilanciato anche attraverso il richiamo che ci proviene dalla ricorrenza della festività natalizia, ci angoscia ancora il riaccendersi del conflitto israelo-palestinese. Questa terra mediorientale, culla della nostra stessa civiltà, continua ad essere martoriata da combattimenti che coinvolgono soldati e civili; sembra impossibile riuscire a stabilire un proficuo dialogo di pace tra questi due popoli che hanno la stessa radice etnica, nei confronti dei quali anche gli sforzi delle Nazioni più potenti, per ricondurli ad una pacifica convivenza attraverso il negoziato, sembrano vani.
Ma se non riescono i grandi Paesi, che ruolo potrà esercitare un piccolo Stato come il nostro?
Sicuramente quello di continuare a trasmettere, instancabilmente, il messaggio di pace e fratellanza, utilizzando tutti i canali a nostra disposizione, da quelli diplomatici a quelli delle innumerevoli associazioni che nella Repubblica operano attivamente, con questo spirito, da tempo.
Dal primo ottobre di quest’anno, abbiamo avuto l’opportunità di incontrare molte realtà associative sammarinesi che si dedicano all’aiuto e al sostegno delle popolazioni in difficoltà; con compiacimento abbiamo potuto constatare che, spesso nel silenzio e con discrezione, numerose associazioni testimoniano nel mondo un impegno importante a favore dei più deboli.
Questo patrimonio di disponibilità personale non va disperso, ma, anzi, incentivato ed aiutato a crescere; con soddisfazione abbiamo trovato lo stesso spirito e la stessa forte
determinazione anche nelle nostre più giovani generazioni, che, nelle scuole, con il supporto di insegnanti e genitori, si adoperano per fornire gli aiuti a popolazioni lontane e in difficoltà.
Il 10 dicembre scorso abbiamo celebrato nell’ Aula del Consiglio Grande e Generale, il sessantesimo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, insieme alle ragazze e ai ragazzi delle quinte classi della Scuola Superiore.
I nostri giovani hanno portato il loro messaggio e le loro riflessioni sui principi ed i valori contenuti in questa proclamazione che, benché riconosciuta e firmata da tante Nazioni, rimane ancora e sempre attuale, laddove l’ignoranza, la prevaricazione e l’inciviltà ne ostacolano l’applicazione.
E’ in particolare ai giovani sammarinesi, perciò, che vogliamo inviare l’augurio per il prossimo anno; le giovani generazioni sono infatti le dirette eredi del nostro Paese e per loro dobbiamo dedicare ogni sforzo perché la Repubblica mantenga intatte le sue caratteristiche e peculiarità, anche nella prova di affrontare le sfide e le difficoltà che il momento ci presenta.
Alle concittadine e ai concittadini tutti, sia a coloro che risiedono in territorio, sia a coloro che vivono lontano, il nostro affettuoso augurio per un prospero, sereno 2009.
Con il concorso e il contributo di tutti siamo certi di poter superare le apprensioni che nutriamo, recuperando fiducia nelle nostre capacità e potenzialità di Paese.
Un Paese irriproducibile, sorretto da solide tradizioni, gelosa identità e ferma volontà dei suoi cittadini di conservarlo orgogliosamente integro, rispettato e prospero per il futuro.
A TUTTI BUON ANNO
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a conclusione dell’anno, come ormai gradita consuetudine, desideriamo rivolgere a tutti Voi un cordiale ed affettuoso augurio per il 2009.
In questa occasione è naturale richiamarsi a quanto avvenuto, tracciare un bilancio degli eventi più significativi che hanno caratterizzato l’anno ormai trascorso e provare a riflettere sulle aspettative, le scelte e i progetti con i quali il nostro Paese dovrà misurarsi fin dai prossimi mesi.
La consultazione elettorale dello scorso novembre, effetto principale della instabilità che ha caratterizzato per troppo tempo la politica del nostro Paese, è stata sicuramente il momento più importante del 2008 e l’ampia partecipazione dei cittadini ha confermato, ancora una volta, l’alto senso civico dei sammarinesi nel porsi verso questo passaggio fondamentale della vita democratica del nostro Stato.
L’auspicio oggi è che coloro che sono stati chiamati a rappresentare il Popolo, indipendentemente dalla loro collocazione e funzione, sappiano affrontare questo onere nella piena consapevolezza che tutte le forze politiche debbono sentirsi ugualmente impegnate per il bene comune, con profondo senso dello Stato e un solenne vincolo di lealtà verso il Paese.
Ci troviamo infatti in un tempo particolarmente delicato sia rispetto alle esigenze interne, sia alla situazione internazionale; un momento che richiede uno sforzo comune per fare ritrovare credibilità al Paese e affermare l’aspirazione di confrontarsi in modo paritario con gli altri Stati.
La crisi economica di tutto il mondo occidentale, aggravata dalla ormai ineluttabile globalizzazione dell’economia mondiale, rende più incerto il futuro anche del nostro piccolo Paese; tutta la classe politica dovrà quindi obbligatoriamente trovare la capacità di aprire un dialogo costruttivo per poter fronteggiare le difficoltà presenti e che si presenteranno e le cui ripercussioni minacciano di colpire soprattutto le fasce più deboli della nostra popolazione.
In particolare, ci preme evidenziare l’attenzione che si dovrà avere nei confronti dei giovani, ai quali sarà indispensabile fornire una preparazione adatta al loro ingresso nel mondo del lavoro; in una comunità piccola, ma ancora privilegiata come la nostra, dovrebbe essere possibile offrire percorsi di formazione che garantiscano alle ragazze e ai ragazzi di saper competere con i loro coetanei di altri Paesi con le stesse capacità e usufruendo delle stesse opportunità.
Allo stesso tempo, ci auguriamo che non vengano trascurati ed emarginati le concittadine e i concittadini più anziani, coloro che possono e debbono trascorrere serenamente e attivamente questa ancora fruttuosa fase della vita a coronamento del loro impegno offerto, negli anni lavorativi.
In un momento così difficile, l’equilibrato sviluppo della nostra Repubblica non potrà realizzarsi se non attraverso rapporti chiari e definiti con gli altri Stati, soprattutto con l’Europa e più in particolare con la vicina Italia, con la quale è necessario ripristinare un dialogo aperto, consolidare e riaffermare accordi di buon vicinato, nel rispetto e attenzione alle peculiarità statuali dei due Paesi. Ci auguriamo che il nuovo anno possa vedere, al più presto, la realizzazione di un nuovo proficuo accordo nell’interesse e con soddisfazione reciproca.
Il prossimo anno dovrà inoltre, e necessariamente, essere dedicato alle iniziative e alle attività in grado di valorizzare l’ingresso di San Marino nel Patrimonio Mondiale dell’UNESCO; il 7 luglio di questo 2008, infatti, è stato riconosciuto al nostro Paese il privilegio di essere annoverato tra i beni da conservare. Dovremo saper meritare questo onore, essere più attenti e solerti nel salvaguardare le nostre antiche, originali Istituzioni e porre maggiore attenzione al nostro ambiente, che negli ultimi anni abbiamo sconsideratamente e improvvidamente deturpato.
Questa nostra raccomandazione è rivolta ai politici, ma anche agli imprenditori, alle agenzie commerciali e turistiche che operano in Repubblica. Tutti i cittadini dovranno sentirsi artefici di questo obiettivo a salvaguardia delle caratteristiche del nostro Paese, orgogliosi di conservare per il mondo un esempio unico, così come è stato custodito nei secoli e consegnato integro dai nostri predecessori.
Il patrimonio di storia, istituzioni e leggi e la particolarità del nostro Stato indipendente e democratico che hanno trovato lusinghiero riconoscimento internazionale, potranno darci maggiore visibilità nel mondo e offrire la possibilità di dialogare e dare il nostro contributo nei rapporti con tutti i Paesi, anche quelli più lontani e di diversa cultura.
Care concittadine e cari concittadini,
all’inizio del nostro intervento abbiamo posto l’attenzione alla criticità del momento dal punto di vista economico, ma non possiamo dimenticare che, anche in queste ore, in molti Paesi del mondo si sta combattendo, prima che con le ricette antirecessive, con il fragore e l’orrore delle armi; la pace è ancora, per troppe popolazioni, un bene da conquistare e purtroppo sembra tuttora una meta lontana e irragiungibile.
Ci sono guerre delle quali abbiamo contezza perché documentate dai media che ce ne forniscono ampi resoconti, ma ci sono ostilità e conflitti, spesso sottaciuti o dimenticati, che non fanno notizia e che, comunque, non mietono meno vittime, soprattutto tra le fasce di popolazioni più inermi e innocenti.
Proprio in queste giornate, nelle quali il messaggio di pace e fraternità viene, nei Paesi occidentali, rilanciato anche attraverso il richiamo che ci proviene dalla ricorrenza della festività natalizia, ci angoscia ancora il riaccendersi del conflitto israelo-palestinese. Questa terra mediorientale, culla della nostra stessa civiltà, continua ad essere martoriata da combattimenti che coinvolgono soldati e civili; sembra impossibile riuscire a stabilire un proficuo dialogo di pace tra questi due popoli che hanno la stessa radice etnica, nei confronti dei quali anche gli sforzi delle Nazioni più potenti, per ricondurli ad una pacifica convivenza attraverso il negoziato, sembrano vani.
Ma se non riescono i grandi Paesi, che ruolo potrà esercitare un piccolo Stato come il nostro?
Sicuramente quello di continuare a trasmettere, instancabilmente, il messaggio di pace e fratellanza, utilizzando tutti i canali a nostra disposizione, da quelli diplomatici a quelli delle innumerevoli associazioni che nella Repubblica operano attivamente, con questo spirito, da tempo.
Dal primo ottobre di quest’anno, abbiamo avuto l’opportunità di incontrare molte realtà associative sammarinesi che si dedicano all’aiuto e al sostegno delle popolazioni in difficoltà; con compiacimento abbiamo potuto constatare che, spesso nel silenzio e con discrezione, numerose associazioni testimoniano nel mondo un impegno importante a favore dei più deboli.
Questo patrimonio di disponibilità personale non va disperso, ma, anzi, incentivato ed aiutato a crescere; con soddisfazione abbiamo trovato lo stesso spirito e la stessa forte
determinazione anche nelle nostre più giovani generazioni, che, nelle scuole, con il supporto di insegnanti e genitori, si adoperano per fornire gli aiuti a popolazioni lontane e in difficoltà.
Il 10 dicembre scorso abbiamo celebrato nell’ Aula del Consiglio Grande e Generale, il sessantesimo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, insieme alle ragazze e ai ragazzi delle quinte classi della Scuola Superiore.
I nostri giovani hanno portato il loro messaggio e le loro riflessioni sui principi ed i valori contenuti in questa proclamazione che, benché riconosciuta e firmata da tante Nazioni, rimane ancora e sempre attuale, laddove l’ignoranza, la prevaricazione e l’inciviltà ne ostacolano l’applicazione.
E’ in particolare ai giovani sammarinesi, perciò, che vogliamo inviare l’augurio per il prossimo anno; le giovani generazioni sono infatti le dirette eredi del nostro Paese e per loro dobbiamo dedicare ogni sforzo perché la Repubblica mantenga intatte le sue caratteristiche e peculiarità, anche nella prova di affrontare le sfide e le difficoltà che il momento ci presenta.
Alle concittadine e ai concittadini tutti, sia a coloro che risiedono in territorio, sia a coloro che vivono lontano, il nostro affettuoso augurio per un prospero, sereno 2009.
Con il concorso e il contributo di tutti siamo certi di poter superare le apprensioni che nutriamo, recuperando fiducia nelle nostre capacità e potenzialità di Paese.
Un Paese irriproducibile, sorretto da solide tradizioni, gelosa identità e ferma volontà dei suoi cittadini di conservarlo orgogliosamente integro, rispettato e prospero per il futuro.
A TUTTI BUON ANNO
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