Migliorano i conti dello Stato. In calo, di 20 milioni di euro, il deficit previsionale per il 2010

Era fissato in 70 milioni, il deficit previsionale per il 2010. Sarà invece di 50 milioni. Lo dice l’ufficio generale contabile, sulla base di alcune operazioni di assestamento straordinario. 32 milioni è il totale delle economie di spesa, vale a dire che si è risparmiato di più. Circa 6 milioni arrivano dalla gestione dei residui e 3 milioni e mezzo dall’accertamento complessivo delle entrate rispetto alla previsione. A incidere sul risultato sono, per le entrate: 8 milioni in più di IGR, e la riduzione del differenziale monofase, a quota -3 milioni. Fra le economie di spesa: 2 milioni e 800mila euro in meno per l’acquisto di beni e servizi, -4 milioni per il personale pubblico, -3 milioni nei trasferimenti correnti agli enti pubblici e 6 milioni in meno di spese in conto capitale. Inoltre l’incasso del conguaglio IGR, che avverrà solo entro il 31 luglio, è stimato in circa 10 milioni mentre ulteriori accantonamenti al fondo svalutazione crediti, per ragioni di prudenza, sono stimati al momento fra i 14 e i 16 milioni. La contabilità generale fornisce anche gli incassi del primo trimestre di quest’anno. Trend costante dell’IGR, cresciuta di circa 2 milioni di euro. Diminuisce di oltre 14 milioni la riscossione della ritenuta Ecofin ma, sottolineano i tecnici, il calo è dovuto allo scudo fiscale e va ricordato che il 75% dell’imposta va nelle casse dei Paesi di residenza. L’imposta monofase incassa 1 milione 600mila euro in più rispetto allo stesso trimestre del 2010. I dati, commenta la Segreteria alle finanze, sono in linea e, in alcuni casi, migliorativi rispetto alle previsioni. “Con lo stesso spirito con cui non si vogliono enfatizzare i risultati perché - sottolinea Pasquale Valentini - l’equilibrio dei conti è un obiettivo ancora da completare, si ritiene fuori luogo l’allarmismo sulla presunta incertezza dei conti pubblici”. “Oggi più che mai - dice il segretario per le Finanze all’opposizione - è necessario ricondurre il dibattito a criteri di oggettività, evitando strumentalizzazioni che servono solo ad alimentare un clima di maggiore incertezza sulla nostra economia”.

Sonia Tura

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