Milleproroghe: sì della Camera, ora al Senato

La Camera ha votato la fiducia al governo sul maxiemendamento al Milleproroghe con 309 voti a favore e 287 contrari. Domani l’ultimo passaggio al Senato. Critico il Pd che ha definito il provvedimento sbagliato, esagerato e barocco, e grave il meccanismo che assegna al premier il potere di decidere se prorogare o meno il divieto di incroci proprietari tra stampa e tv. La tensione in Aula tra maggioranza e Fli rimane altissima. Il presidente della Camera, Fini, ha richiamato il governo che si era assentato dall'aula definendo quanto accaduto una “situazione senza precedenti”. Berlusconi intanto ha fatto sapere che non presenterà alcuna istanza di legittimo impedimento per l’udienza di lunedì prossimo del processo sui diritti tv Mediaset, che lo vede imputato per frode fiscale. Il premier è anche tornato sul caso Ruby. “Vi assicuro che ero in buonafede - ha detto - spiegando la telefonata fatta nella notte del 24 maggio alla Questura di Milano”. Poi, presentando il centro che a Roma sarà dedicato a Zeffirelli, dice che nessuno sa governare meglio di lui e che anche la sinistra vuole andare al ‘bunga bunga’. “Vuol dire andiamo a ballare, a divertirci”, spiega. Sul fronte opposto il senatore del Pd, Alberto Tedesco, per il quale la magistratura barese ha chiesto l'arresto alla giunta per le autorizzazioni a procedere nell'ambito di una delle inchieste sulla sanità in Puglia, si è autosospeso dal partito e dal gruppo del Senato.

Sonia Tura

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