Mobilità sostenibile: in aula il progetto di legge
Si parte dal settore pubblico, con l'adeguamento progressivo del parco macchine. Il 40% delle vetture destinate a servizi di consegna, sorveglianza, fattorinaggio, acquistati o noleggiati, dovranno avere propulsione ibrida o elettrica. Per l'acquisto o noleggio di auto di rappresentanza o servizi istituzionali si dovrà prima procedere a una valutazione comparativa che giustifiche la scelta di veicoli a combustione.
Poi gli incentivi: imposta sulle importazioni ridotta del 50% (una tantum, su un solo veicolo per proprietario e riservato ai soli privati) per i veicoli a propulsione elettrica o ad idrogeno e del 20% per i veicoli ibridi.
Incentivi anche sull'acquisto delle stazioni di ricarica per le abitazioni (una per fabbricato) con imposta ridotta del 30%.
Promozione della mobilità sostenibile, poi, che non può prescindere dalla progressiva dotazione di infrastrutture dedicate: in caso di costruzione o ristrutturazione di aree di sosta: il 10% dei posti macchina deve essere riservato ai veicoli a basso impatto ambientale, con l'istallazione di stazioni pari almeno alla metà dei posti. Così in caso di costruzione o ristrutturazione delle aree di rifornimento dei veicoli: obbligatoria la realizzazione di almeno una stazione elettrica.